Ebbene, premesso che il Comune finora non ha per nulla preso in considerazione l’istanza protocollata a settembre 2014, e premesso che, come spesso accade, gli attivisti sono apostrofati con frasi del tipo “ma lasciate perdere e pensate un poco alle cose serie”, vogliamo evidenziare che la nostra proposta non è affatto frutto di follia o di megalomania bensì di un percorso innovativo per il Welfare degli enti locali.
Trattasi del cosiddetto WELFARE GENERATIVO che ha come obiettivo ilMa vediamo nello specifico quali sono i passi da fare per attivare questi progetti: innanzitutto i Comuni andranno a definire, insieme alle organizzazioni del terzo settore locali, progetti di volontariato a beneficio delle proprie comunità, coinvolgendo i soggetti beneficiari di misure di sostegno al reddito. Successivamente, ogni Comune è chiamato a verificare i dati identificativi del progetto individuato dall’organizzazione di terzo settore per il coinvolgimento volontario dei soggetti, rilasciando apposita attestazione alla stessa organizzazione titolare del progetto.
Una volta acquisita la disponibilità del soggetto e verificato il possesso dei requisiti, l'organizzazione di terzo settore potrà richiedere all'Inail l'attivazione della copertura assicurativa i cui oneri saranno sostenuti da un apposito Fondo, di durata biennale, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tenuto conto che attualmente sono assegnati al Fondo 4.900.000 euro per ciascuno dei due anni, si stima di poter assicurare annualmente circa 4.900.000 giornate, equivalenti a circa 19.000 soggetti per un intero anno. (Fonte Ufficio Stampa Ministero del Lavoro e Politiche Sociali - http://www.lavoro.gov.it/AreaComunicazione/comunicati/Pages/10_02_2015-Diamociunamano.aspx).In buona sostanza, quindi, in questi progetti, l’assicurazione per il prestatore d’opera la paga lo Stato, e, alla fine del progetto, il cittadino volontario potrà contare su una certificazione delle competenze acquisite da sfruttare anche per la ricerca di una nuova opportunità lavorativa.In questo modo, al centro del Welfare viene messa la persona, l’individuo, che non deve essere lasciato solo al suo destino in questo momento di crisi economica bensì deve essere sostenuto attraverso un’occasione di inserimento/re-inserimento lavorativo, seppure volontaria, ma comunque rispettosa della dignità e delle potenzialità della persona.E’ proprio questo l’obiettivo che da sempre si pongono gli attivisti del MeetUp amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, un obiettivo di solidarietà nei confronti dei disoccupati, cassintegrati e soggetti appartenenti a classi economicamente deboli, un obiettivo che hanno provato a raggiungere attraverso una serie di proposte di buon senso fatte al Comune.Alcune, come la proposta di inserire quale titolo di precedenza per la nomina degli scrutatori, la valutazione dello stato di disoccupato/inoccupato, o comunque appartenente a fasce sociali deboli, sono state bocciate per due anni di seguito e addirittura sono state definite “discriminatorie” nei confronti del resto dei cittadini iscritti all’albo degli scrutatori, nonostante in tantissimi Comuni in Italia tale iniziativa sia realizzata da anni con successo senza nessuna difficoltà né di tipo legale né amministrativo.