"Diamond Eyes", l'urban fantasy d'esordio di Federica Ottone

Creato il 27 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
oggi ho il piacere di presentarvi una giovanissima autrice italiana e la sua opera d'esordio, Diamond eyes! Federica è stata davvero disponibilissima e generosa, come potrete vedere dall'intervista che segue la recensione del libro, dimostrandosi semplice e immediata, caratteristiche che emergono anche dal suo romanzo! Enjoy yourself -_^
Titolo: Diamond Eyes
Autore: Federica Ottone
Editore: Altromondo
Pagine: 178
Prezzo: 14,00
Data di pubblicazione: gennaio 2011
Trama:
July ha un fratello popolare, una migliore amica carina e vive serenamente la sua adolescenza, fino all’arrivo di Adam. Un’oscura verità si cela dietro lo sguardo penetrante del ragazzo e strane visioni cominciano a turbare la tranquilla vita della giovane donna. Una corsa indietro nel tempo, per riprendere ciò che è stato tolto, ciò che è stato cancellato.
RECENSIONE
I suoi occhi, il suo viso segnato dalla disperazione, le lacrime che gli rigavano il viso e soprattutto i battiti del suo cuore. In quello stadio, sospesa tra la vita e la morte, riuscivo a sentire il suo cuore. E il suo cuore gridava, un grido dilaniato dal dolore, un grido di disperazione, una lamentosa preghiera continua, sentivo l’angoscia, l’afflizione, la sofferenza, lo strazio del suo povero cuore… e lentamente capii: ciò che il suo cuore urlava era… amore.
Quando ci si trova tra le mani per la prima volta Diamond Eyes, si pensa subito a due fattori: è l’opera di un’esordiente, e quindi ne avrà i tipici ingenuità e limiti, ed è un romanzo urban fantasy young adult, e quindi ne avrà il target preciso e i contenuti abbastanza facilmente identificabili (se non addirittura prevedibili). Diamond Eyes, invece, riesce a sorprendere su entrambi i fronti.
Obiettivamente non mancano le pecche dell’inesperienza: espressioni eccessivamente colloquiali, termini poco consoni (come “divani illibati”), binomi che si ripetono regolarmente (come “dolore lancinante”), diversi errori nella consecutio temporum nella prima parte (ma che un editing più accorto avrebbe corretto facilmente), certe ingenuità perdonabili (come le due lettere riportate in toto che dimenticano il carattere epistolare e scadono nell’info-dump), e infine alcune incongruenze lungo tutto il testo. Ma queste “ingenuità” si perdonano davvero facilmente perché l’autrice ha una scrittura fresca, diretta e semplice, e riesce a tenere alta l’attenzione così come la partecipazione, dimostrando sicuramente di avere delle ottime potenzialità e promettendo che saprà migliorarsi lasciandosi alle spalle gli scivoloni dovuti all’inesperienza. Ma, cosa più importante, Federica ha una buona storia, buona e soprattutto originale.
Infatti il romanzo è chiaramente un urban fantasy, perché ne ha molti degli elementi tipici, però riesce incredibilmente a essere originale, a proporre un’idea piacevolmente nuova e, devo dire, appagante, scostandosi da molti dei cliché che segnano il proliferare di questo genere. Nello specifico, July è un’adolescente americana che conduce una vita apparentemente normale, circondata dall’affetto dei genitori, del fratello maggiore Jim e della sua cara amica Laura, la cui serenità viene però improvvisamente turbata dal presentarsi nelle sue notti di sogni che la terrorizzano e paiono reali e dall’arrivo a scuola di Adam, un ragazzo bellissimo che sembra essere uscito proprio da quegli incubi. Il mondo sino a quel momento tranquillo che la circonda, inizia a tingersi di sfumature oscure (si susseguono “incidenti” quasi letali), a riempirsi di misteri che celano realtà inspiegabili di cui Jim, Laura e Adam sono evidentemente a conoscenza ma che non le svelano, e infine ad arricchirsi di un amore irrazionale e totalizzante, illuminato da strane reminescenze di un passato che July non ricorda, che la lega indissolubilmente ad Adam…
Non è possibile svelare altro della trama senza sottrarre a un potenziale futuro lettore il piacere della lettura, perché l’elemento forse più caratterizzante del libro è la dimensione mistery. L’autrice riesce a costruire una suspance notevole, inanellando eventi sempre più gravi e pericolosi, seminando indizi ma centellinando le risposte, così che si rimane incollati al libro pagina dopo pagina, in un crescendo di situazioni sempre più al limite della razionalità e della naturalità.
Vero che quando le verità infine si svelano, non tutti i pezzi del puzzle trovano un loro posto: alcuni atteggiamenti e alcune frasi rimangono nebulosi anche tornando indietro a rileggerli, e ci sono situazioni che faticano a tornare (come l'episodio della suora che strappa Claire a July e Adam per riportarla in un orfanotrofio fantasma), o che potrebbero tornare con una spiegazione più accurata. Ma queste incongruenze (o semplici mancanze di spiegazione), pur togliendo parte della credibilità alla storia, non rovinano il fattore sorpresa (disturbato piuttosto dalla scelta della copertina che anticipa verità che si scoprono solo a fine libro) e non intaccano la dimensione emotiva.
Così, piuttosto che ancorarsi alla credibilità e alla coerenza, viene più facile, e risulta pure più appagante, abbandonarsi ai sentimenti che regnano sovrani e scegliere di vivere il libro come un sogno che l’autrice reallizza, quello della protagonista, una giovane donna circondata da persone che la amano profondamente e senza riserve e che alla fine della vicenda si trova accanto l’amore della sua vita e una figlia, e il resto della famiglia stretto attorno a loroe alla loro felicità. Insomma, una discreta prova d'esordio che promette bene per i lavori futuri della giovane autrice ^_^
INTERVISTA1. Ciao Federica :D Sono molto felice di accoglierti nel nostro blog. Ti andrebbe di presentarti ai lettori che hanno letto il tuo romanzo o che lo faranno? Ciao Vale, certo, sono felicissima dell'opportunità che mi state dando e non vedevo l'ora di presentarmi ai vostri lettori... beh che dire... mi chiamo Federica, ho 25 anni, tra un'ora 26 e sono una piemontese doc :-) Ad oggi lavoro come impiegata in un agenzia assicurativa...ma il mio sogno è quello di aprire una libreria tutta per me... oppure...se vogliamo puntare in alto una bella casa editrice... ma per ora sono vincolata dietro una scrivania... :-))
2. Qual è il tuo rapporto con la scrittura e cosa rappresenta per te? Quando hai scoperto questa passione? Il mio rapporto con la scrittura? Beh...io adoro scrivere... sin da piccola i miei professori si lamentavano del fatto che scrivevo temi troppo lunghi... facevo di tutto per far stare in quella poche pagine di foglio protocollo tutto ciò che avevo da dire...Per me scrivere è una liberazione... è l'opportunità di fare ciò che voglio... creare personaggi, giocare con loro, fare delle loro vite ciò che voglio, ridere, consolarli, immedesimarmi nel personaggi e rivivere le loro emozioni ... è come vivere un viaggio in un mondo tutto tuo ma che allo stesso tempo vuoi condividere con il resto mondo... (ho fatto un gioco di parole :-)))
3. Quali sono gli autori che ti hanno formata o che ami particolarmente? Non ho scrittori in particolare che mi piacciono, nella mia libreria c'è di tutto dalla Meyer a Baricco, dalla Smith a Lois Lowry, da Palahniuck a Musso... come puoi vedere spazio molto tra i vari generi, però... C'è un però... io amo la scrittura semplice e scorrevole, io scrivo per tutti dall'adolescente alla casalinga, dal laureto a quello che l'università non ha potuto permettersela... insomma amo poter dare a tutti la possibilità di leggermi senza creare difficoltà al lettore :-)
4. Quando non scrivi che genere di romanzi ti piace leggere? Vuoi consigliarci un romanzo che hai letto di recente e che ti ha particolarmente colpita?  Come ti dicevo prima Vale, io leggo di tutto, in questo momento sono alle prese con la Smith e con James Wood...però voglio proprio consigliare a tutti voi un romanzo che personalmente ho amato... è di un ragazzo di soli 19 anni si chiama Mattia Zadra e il romanzo si intitola "Vedere", l'ho trovato davvero bello ed emozionante, quando sono arrivata alla fine dentro di me ho pensato ... e adesso??
Consiglio a tutti voi di dagli un occhiata :-)

5. Com'è  stata la tua esperienza di pubblicazione con Altromondo editore?  Beh... devo dire che ad oggi non ho incontrato nessuna difficoltà con la casa editrice, sono stati sempre gentilI, molto disponibili e hanno corretto le bozze senza stravolgere il racconto. Devo dire che posso considerarmi soddisfatta anche se... io la copertina avrei preferito fosse un po' meno forte e che celasse un po' di più la storia...
6. Diamond Eyes è sicuramente un romanzo urban fantasy, trend indiscusso del momento, ma mi ha stupito tu sia riuscita a renderlo originale, soprattutto grazie alla dimensione mistery che non svela sino alla fine i protagonisti soprannaturali (anticipati ahimè invece dalla cover), e grazie alla particolare mitologia che hai creato per questi stessi vampiri. Da dove sono nati l’idea della storia e i personaggi?Guarda Vale, la storia ed i personaggi sono nati così casualmente... una sera mi sono messa nel mio lettino con il mio block notes e ho creato il personaggio di July...poi mano a mano che plasmavo il personaggio uscivano le idee... Devo ammettere che Diamond Eyes è stato rivisto per ben tre volte... ogni volta che lo rileggevo mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi aggiunto una determinata situazione e così facevo... aggiungevo aggiungevo aggiungevo... e anche oggi mentre lo rileggo aggiungerei molte altre cose...
7. Quanto di July c’è in te? E per gli altri personaggi ti sei ispirata a qualcuno a te vicino o li hai creati da zero?Beh sì...July un pò mi assomiglia, è impulsiva e testarda, vuole andare a fondo nelle cose, ma nello stesso tempo ha un carattere molto dolce. Diciamo che caratterialmente in July c'è un po' della Federica adolescente e un po' della Federica di oggi :-)Gli altri personaggi sono nati da soli, certo devo ammettere che mi piacerebbe avere un fratello iperprotettivo come Jim, o una migliore amica come Laura, sicuramente non mi piacerebbe avere rivali in amore come Elettra e Naike ;-)
8. Come mai hai scelto un’ambientazione americana? Per famigliarità o per una migliore contestualizzazione? Ti svelerò un segreto Vale... io amo l'america, l'idea dell'High School, le villette con i praticelli senza recinzioni...insomma amo l'ambientazione americana... Trovo inoltre che i fantasy rendano di più l'idea se ambientati negli States... non so perché... ma parlando da lettrice mi riesce più facile immaginarmi un romanzo, sopratutto se Urban Fantasy, ambientato appunto in America piuttosto che in Italia.
9. Che rapporto hai avuto con i tuoi personaggi? Li hai guidati per mano dove volevi che arrivassero o in qualche modo hanno preso vita propria finendo con il guidare loro te?Beh devo dire che io sono molto impulsiva, non sono razionale, scrivo molto di pancia, per cui credo che spesso i personaggi abbiano avuto il sopravvento sulla mia razionalità e siano usciti da soli. Forse vi chiederete perché July è così isterica per un semplice sogno, o perché Jim sia così dolce con sua sorella o ancora perché Adam sia così misterioso nei confronti di July e poco attento a Claire... la mia risposta è... non lo so...Loro sono così e credo proprio Vale che la alla tua domanda posso a questo punto tranquillamente rispondere che sono loro che hanno guidato me...
10. July nell’happy ending realizza praticamente tutti i sogni più importanti di una ragazza di quella età: l’amore della sua vita accanto, una figlia, l’affetto incondizionato dei famigliari, meravigliose promesse per il futuro… Appagante! -_^ Hai voluto un poco mettere nero su bianco anche il tuo sogno attraverso lei?Eh eh Vale... wow che domandone... beh si può darsi, sicuramente nel mio futuro mi vedo sposata con due o tre pargoletti (adoro i bambini)... per ora ti posso solo dire che per l'anno venturo andrò a convivere... per il resto...chissà...le sorprese della vita ;-)
11. Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi darci qualche news? Ci sarà un seguito per Diamond eyes? I miei progetti?? Mmmm... al momento sto lavorando a un romanzo che si distacca totalmente dal genere Urban Fantasy o Fantasy, però come avrai senz'altro notato mi sono lasciata anche delle strade aperte per un sequel di Diamond Eyes e sinceramente ho già qualche idea che mi frulla nella testolina... chissà...magari con l'arrivo del prossimo anno ci saranno novità in vista :-)
12. Grazie mille per aver accettato il nostro invito. È stato un piacere per me intervistarti e averti ospite nel blog. Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?Grazie a te e ad Ale per avermi dato la possibilità di farmi conoscere, è stato un piacere chiacchierare con voi, ho passato proprio un'oretta gradevole in vostra compagnia :-)
Volevo solo riprendere una citazione di Salinger...


"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira"
Ecco... questa è la frase che più mi rappresenta, vorrei essere per i miei lettori l'amico che possono sentire tutte le volte che gli gira :-) E con questo mando a tutti voi un forte abbraccio da parte mia e da parte di July, Adam e tutti i personaggi di Diamond Eyes.
L'AUTRICEFederica Ottone nasce nel 1985 a Borgomanero, in provincia di Novara. Lavora in un’agenzia assicurativa, ma coltiva fin da piccola la passione per la scrittura e il canto. Diamond Eyes è il suo primo romanzo.
Pagina FB dell'autrice QUI

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