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Diana Debord, fotografa fine art racconta il suo mondo onorico

Creato il 31 gennaio 2013 da Alessiamocci

Diana Debord, nata a Novara nell’orwelliano 1984, è una fotografa fine art che si ispira principalmente al mondo onirico dei sogni e degli incubi. Sperimentando soprattutto con il ritratto e l’autoritratto, dai suoi lavori traspare un romanticismo decadente che trasporta lo spettatore in una realtà tra favola e incubo.

Diana Debord, fotografa fine art racconta il suo mondo onoricoNel marzo del 2012 è uscito Lucid Dreams – self portraits by Diana Debord, libro che raccoglie gli autoritratti più sognanti e concettuali dal 2008 ad oggi, corredati da citazioni e racconti di sogni ed incubi. Collabora con Trevillion Images.

Diana Debord ci racconta:

“Ci sono persone che considerano la fotografia un modo di riprodurre il più fedelmente possibile la realtà, altre che tendono ad interpretarla secondo le proprie necessità o emozioni. Io preferisco descrivere una realtà sospesa nel mondo onirico dell’irreale, dove sogni e ricordi si fondono tra immagini dai colori vivaci. Vorrei, come Morfeo, sfiorare con dei papaveri le palpebre di chi osserva i miei lavori, trasportandoli in un luogo di illusioni.

Da piccola ero più interessata a fantasmi, dinosauri e galassie che alle bambole, e non ho mai cercato di imbrigliare la mia fantasia, perché convinta che prima o poi mi sarebbe servita anche nella vita adulta. Ora che mi occupo di fotografia fine art posso esprimerla come meglio credo, e anzi ho la necessità di trovare sempre nuove fonti di ispirazione e idee.

Diana Debord, fotografa fine art racconta il suo mondo onoricoMi capita spesso di sognare particolari immagini o situazioni, e dato che ogni mattina appunto i miei sogni su dei quaderni, questi mi tornano utili per sviluppare delle idee. Molte delle mie foto nascono in questa maniera, perché per me sognare è una parte fondamentale della vita, al contrario di come siamo comunemente abituati a pensare. Utilizzo sia la pellicola che il digitale, con cui posso sperimentare più liberamente ed ottenere particolari effetti dall’atmosfera onirica.

I simboli sono tra i miei ingredienti principali perché vorrei che le fotografie si aprissero a varie interpretazioni, che sta allo spettatore decifrare, proprio come avviene nei sogni.

Al momento sto lavorando ad un progetto molto ambizioso che ho in mente da tempo, si chiama “Visions of Poe” ed è dedicato ai lavori del mio scrittore preferito, Edgar Allan Poe. Mi piacerebbe trasformare le sue parole in visioni appunto, con un’impronta sognante e allo stesso tempo macabra. Le prime immagini che ho realizzato sono quelle per “Il Gatto Nero”, uno dei suoi racconti più celebri, già visibili sul mio sito www.dianadebord.com

Diana Debord, fotografa fine art racconta il suo mondo onoricoPer il futuro spero di avere sempre più idee e fantasia, e coniugare la passione per la fotografia con la passione per i gatti: sto infatti realizzando anche un altro progetto, “Cat Familiars”, che indaga il rapporto tra donne e i loro felini. Mi piacerebbe diventasse un libro e una mostra per raccogliere fondi e aiutare i gatti randagi.”

Solo exhibitions

Dreamland / Torino, Italy / 2012

Veggie Pride / Milan, Italy / 2011

Ophelia’s Dream / Novara, Italy / 2009

Group exhibitions

5×5 / California, USA / 2012

Frammenti DiVisioni Femminili / Novara, Italy / 2012

Orto d’Artista / Milano, Italy / 2012

Colori d’Italia / Silistra, Bulgaria / 2012

Self shots / Napoli, Italy / 2011

World of Women / Venezia, Italy / 2011

Bruciare i ponti della ritirata / Milano, Italy / 2011

Decadence Suite / Milano, Italy / 2010

Picasso Sconosciuto / Milano, Italy / 2010

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