LONDRA – La principessa Diana e il suo fidanzato Dodi al Fayed potrebbero essere stati uccisi dalle forze speciali della regina, le SAS. La rivelazione è emersa da un processo in Corte marziale a un soldato accusato e condannato per possesso illegale di armi e munizioni. Il militare era membro delle forze speciali, secondo nuove notizie su cui sta indagando la polizia inglese.
La ricostruzione della fonte è un po’ contorta: lo avrebbero detto alla polizia militare gli ex suoceri di un ex soldato, il presunto assassini, che si sarebbe lasciato andare a confidenze del genere con la moglie.
La notizia è stata diffusa dal Mail on line, sito del Daily Mail, e poi rilanciata dal Daily Mirror con ulteriori dettagli, in questi termini: ”nuove informazioni che sono state trasmesse alla polizia in relazione alla morte di Diana e Dodi includono, a quel che si sa, la accusa che furono uccisi da un membro delle forze armate britanniche”.
“Scotland Yard ha detto che si sta collocando la informazione nella giusta prospettiva e valutando la sua rilevanza e credibilità”.
La Polizia ci ha anche tenuto a precisare che non si tratta di una nuova inchiesta. Non sembra proprio che gli investigatori inglesi abbiano molta voglia di mettere il naso in una vicenda che potrebbe diventare esplosiva.
Le indagini furono archiviate nel 2008 come un incidente e la responsabilità attribuita all’autista Henry Paul. Secondo il Mirror i nuovi elementi sono emersi durante il secondo processo davanti ad una corte marziale del sergente Danny Nightingale. Le informazioni sono contenute un una lettera inviata al comandante del reggimento di elite delle Sas (Special Air Service, istituito durante la II Guerra Mondiale da Winston Churchill), dai suoceri di un cecchino dell’unità, indicato solo come ‘soldato N.’. Quest’ultimo era un ex coinquilino del sergente Nightingale e nel testo si vantava che le Sas “erano dietro la morte della principessa Diana”.
La missiva, formata da sette pagine scritte a mano, era nota da settembre 2011 al ministero della Difesa, alla polizia militare e alla procura, cui era stata passata dalle Sas, ma senza alcun riferimento all’unità, prima dell’inizio del processo del sergente Nightingale, per il possesso illegale di un’arma.
Il testo recita: “Lui (il soldato N) le ha detto (alla moglie) che erano state le XXX (Sas) ad aver organizzato la morte della principessa Diana e che tutto era stato insabbiato”. La notizia, trattata con grande riservatezza a Scotland Yard non potrà che rilanciare le teorie complottiste sulla morte di Diana, che secondo Mohamed al Fayed, l’egiziano ex patron di Harrods e padre di Dodi, sarebbe stata organizzata nientemeno che dalla famiglia reale per impedire che sposasse o avesse un figlio da un musulmano. Non solo. Il clamore che ha già raccolto in tutto il mondo non potrà che aiutare il lancio dell’attesissimo – e secondo gli autori del film “temuto” a Buckingham Palace – film sugli ultimi due anni di vita dell’ex principessa di Galles, interpretata da Naomi Watts, la cui prima è in programma tra poco più di un mese, il 20 settembre.