In Africa ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa.Fatti suoi; io, sempre in Africa ogni mattina mi sveglio e il mio problema più grande è sapere se c'è o meno energia elettrica o acqua corrente.Drammatizzo: la verità è che, fortunatamente, la maggior parte dei giorni non c'è nessun ostacolo di sorta a lavarsi la faccia o farsi la barba. Nessuna scusante, quindi, per questa peluria irregolare e incolta che mi sta crescendo sul collo.Quasi tutti i giorni, appunto.
Si puó raccontare cosi, oppure si puó chiedere la stessa cosa a un'ingegnere:
"L'ospedale è collegato alla rete nazionale Umeme che è instabile e salta continuamente lasciando il Lacor al buio. Per poter garantire la corrente all'ospedale ci sono dei generatori diesel che vengono accesi a volte automaticamente, ma più spesso manualmente. Le residenze sono l'ultimo anello della catena e l'elettricità non è garantita. Nei week end specialmente, quando i tecnici del workshop devono accendere i generatori, arrivano con molta calma. Dopo le 10 di sera i generatori non li accendono perché fanno troppo rumore. I reparti sono coperti per la notte con delle batterie, la nota emergency line."
Chirurgico."It is Africa" diceva a mani giunte un patologo di Campobasso che era qui fino a qualche settimana fa. A me è sempre sembrata l'unica spiegazione possibile.
Questa sera si è accesa, la batteria del computer si sta caricando e non ci è toccato cenare al buio. Posso ascoltare della musica, fare la doccia vedendo dove c'è ancora sapone da sciacquare via, scrivere questo diario, per dire buonanotte e, poi, senza pensarci su, spegnere la luce.Click.
"Mettiamo che un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti petrolio, carbone ed energia elettrica. Non occorre usare fantasia per immaginarselo, prima o dopo capiterà, e non ci vorrà nemmeno troppo tempo. Ma mentre quel giorno prepara il terreno, facciamo finta che sia già qui. Ha un brutto muso, è un tempo duro, infame, scortica il mondo a coltellate e lo spoglia di tutto. Di quel che serve e di quel che non serve. La gente all'improvviso non sa più che fare per acciuffare il necessario. Prova a inventarsi qualcosa e intanto arranca, senza sapere che una salvezza esiste. Il necessario sta dentro la natura. Ma, per averlo, occorre cavarlo fuori, prenderlo con le mani, e la gente le mani non le sa più usare."Mauro CoronaLa fine del mondo storto