Da qui la città, un grumo disarmonico e confusionario di case alte un piano, è un miraggio lontano 7 Km, di strada sterrata e senza segnaletica.La gente si muove grazie ai Boda Boda, motociclette del secolo scorso riadattate a taxi per 2 o tre persone alla volta. Si contratta il prezzo, si monta in sella abbracciando uno sconosciuto e ci si prepara a mangiare la polvere dei fuoristrada per una ventina di minuti. Il casco, a Gulu, è quello delle banane. La parola più gettonata dai muzungu (letteralmente "uomo bianco"), senza dubbio, è mot. Significa "vai piano per favore, perchè se prendi una di queste buche a 40 Km/h e cadiamo rovinosamente a terra stracciandoci vestiti e muscoli non c'è chirurgo o santone che possa salvarci da una morte dolorosa e terribile"; solo un po' più stringato.Quando cala il sole e i motori incolonnati sulla strada accendono le loro luci sembra di essere dalle nostre parti quando cala la nebbia, in autunno. Tutto diventa confuso e invisibile e si procede quasi a tentoni nel traffico assordante. Un piccolo tragitto diventa un atto di fede.
Sento un tonfo sordo tra tanti, il cassone di un camion su uno di questi dossi artificiali creati ad hoc per rallentare il traffico - penso; mi giro cercando la luce della moto che sta portando le mie colleghe e non vedo più nulla. L'ultimo kilometro e sgorgo finalmente la sagoma dei tank, sospesi in alto con la scritta dell'ospedale che segna l'arrivo alla meta. Ormai è decisamente buio, sono coperto di terra rossa e preoccupato. Stringo la borsa con i soldi che ho appena prelevato allo sportello, l'unico funzionante con le carte europee, e guardo verso un orizzonte che è profondo solo un centinaio di metri.Laura e Paola camminano a piedi nella mia direzione, a bordo della strada."E' finita la benzina", ridono.
Ieri sera abbiamo mangiato le crepes con la Nutella, oggi non ha piovuto e questa sera, dopo una settimana, è atterrata nella mia camera la mia seconda valigia, che attendeva un trasporto sicuro sino a qui dalla foresteria di Kampala. Dentro c'è anche uno scatolone con dei pezzi di ricambio per il laboratorio dell'ospedale, che domani potranno essere sostituiti. Tutto sotto controllo, si può andare a dormire tranquilli, al riparo della zanzariera.
Ah, nel frattempo ho trovato un dizionario: lworo. Paura, si dice lworo.