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DIARIO D'AGOSTO - Contro l'ideologia e i miracoli italiani

Creato il 31 agosto 2011 da Calcisulcalcio


Tornato dalle vacanze, in "formula" molto economica, ( di questi tempi è già molto ), ho ripreso lentamente i miei impegni. Quando sono in vacanza e/o in viaggio, provo per quanto possibile a disintossicarmi dalle notizie italiane. Stamattina, all'ennesimo cambiamento della manovra finanziaria ( vedesi la norma sulle pensioni) non si può non dire che la situazione è ormai ridicola.
"Io ho creduto in Berlusconi, nella rivoluzione liberale. Ora è tardi, ha fallito" A dirlo è un mio amico, mentre guida la macchina che ci riporterà a casa, dopo l'ultimo giorno di vacanza. Il mio amico non ha mai votato la sinistra e/o il centrosinistra, non si è mai fidato, è un liberale e la sinistra gli ha sempre dato l'idea di non essere matura per governare.
Parlando con lui, diversi almeno nell' idea culturale del mondo e della vita ma con molti punti in comune, siamo arrivati al dunque: si può essere di destra, sinistra, centro, grillini. Qualcuno bisognerà pur votare, per la capacità però, non per l'ideologia. Mi rendo conto che uno schieramento politico che non rispetta, almeno inizialmente i miei valori, mi risulti difficile votarlo. Ma è proprio qui il nodo centrale, l'onestà intellettuale: se un governo è capace, si vota, magari per il secondo mandato, dopo averti smentito con le sue capacità.
La realtà italiana è esattamente il contrario, si vota ancora per ideologia, ( i più giovani, sembra siano affascinati da quella dell'anti politica) o peggio ancora per appartenenza. Ma come si fa a essere onesti con se stessi, quando non potrai mai criticare il tuo partito, perché ti da un lavoro, uno stipendio, una casa? Intendiamoci, rispetto chi crede in un movimento e dedica la sua vita a quell'idea, perché è un'"idea" ma se diviene un'ideologia, usata per far carriera, soldi e potere, allora non c'è niente di più disgustoso.
I miracoli sono ad appannaggio dei Santi e non dei politici, ne tanto meno di chi "scende in campo", eppure per un ventennio si è creduto fosse possibile "miracolare" una nazione. Dove è una visione strategica del nostro paese? Quali i punti di forza dove investire? Qui non si tratta di anti berlusconismo o altro.
Qui si tratta della nostra vita e della nostra nazione.
di Daniele Coltrinari


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