Il mio viaggio in stampelle in Centro America prosegue a Granada, turisticamente parlando la città più importante del Nicaragua. Questo primato è dovuto principalmente alla sua posizione, molto comoda come punto di partenza per la visita delle principali attrattive di questo paese. Granada è infatti situata a 40 chilometri a sud dalla capitale Managua, a 28 chilometri dall’aeroporto internazionale, a 50 chilometri dalle principali località balneari sull’Oceano Pacifico e a soli 90 chilometri dalla frontiera con il Costa Rica.
Come la vicina Leon, anche la bellezza di Granada è da ricercare principalmente nella sue numerose e bellissime chiese. Il cuore della città è il Parco Centrale (Parque Central) nel quale – come in tutte le città del Centro America – i residenti si ritrovano a tutte le ore del giorno e della notte rendendolo la parte più viva della città. Su questa piazza si affaccia la maestosa cattedrale, caratterizzata da pareti gialle e imponenti colonne bianche.
A lato della cattedrale inizia la calle La Calzada, con i suoi caratteristici e coloratissimi edifici in stile coloniale. Poco distante dal Parque Central sorge l’edificio religioso più bello della città: la Chiesa della Grazia (Iglesia de la Merced), costruita nel 1534 e poi ricostruita nel 1862 in seguito ai danneggiamenti provocati dall’assalto degli uomini dell’avventuriero americano William Walker. Le sue pareti esterne, dal fascino decadente, sembrano raccontare secoli di saccheggi e guerre civili. Se volete gustarvi una vista dall’alto della città suggerisco di salire sul suo campanile, cosa che purtroppo io – causa stampelle – non ho potuto fare.
Camminando tra le vie ciottolate della città potrete inoltre visitare la Chiesa di Jalteva, la Chiesa di Guadalupe ma, soprattutto, il Convento e Museo di San Francesco. La Iglesia de San Francisco è la più antica del Centro America e ospita un museo molto interessante la cui entrata è situata alla sua sinistra. L’attrazione principale di questo museo sono le statue zoomorfe di Zapatera che furono scolpite dalle popolazioni pre-colombiane tra l’800 e il 1220.
Io ho trascorso solo mezza giornata a Granada ma, nel caso aveste più tempo di quanto ne ho avuto io, vi consiglio di prendere in considerazione uno degli eventi organizzati dalla Fundaciòn Casa de los Tres Mundos, il centro culturale più importante della città. Presso la sua sede si svolgono concerti, mostre, letture e rappresentazioni teatrali, e si organizzano corsi di lingue, di musica, di pittura e tante altre forme d’arte.
Come però ho detto all’inizio di questo articolo, parte del fascino di Granada va ricercato nei suoi dintorni e nelle tantissime attrazioni che la circondano. In particolare oggi vi parlerò dei tre luoghi nei quali mi sono recata durante il mio soggiorno: Las Isletas, il Vòlcan Masaya e la Laguna de Apoyo.
A soli tre chilometri da Granada sorge un affascinante arcipelago noto come Las Isletas, composto da ben 365 isole di origine vulcanica situate nel lago Cocibolca. Una volta saliti sulla barca, siamo partiti alla scoperta di queste isolette in un tour che è durato circa un’ora e mezza e ci è costato dieci dollari a testa.
Siamo rimasti affascinati dalla flora e fauna di queste piccole isole tropicali che ospitano scimmie, rari tipi di uccelli e fiori variopinti. Le scimmie si possono osservare numerose soprattutto sull’Isola delle Scimmie (Isla de los Monos), sulla quale un veterinario che vive su una delle isole vicine ha portato due specie: le scimmie capuccino e le scimmie ragno.
La maggior parte di queste isole sono proprietà privata, residenze di lusso nelle quali rifugiarsi e isolarsi dal mondo. Durante il nostro tour abbiamo anche fatto tappa su un’isola che ospita una fortezza spagnola del 1784, il Castillo San Pablo che, in giornate particolarmente terse offre vedute della città di Granada e del vulcano Mombacho.
L’altra escursione, che per me si è rivelata particolarmente ostica, è stata quella sul vulcano Masaya. Il trekking non è molto impegnativo, ma potrete capire che in stampelle la faccenda si complichi parecchio. Sono comunque riuscita a godermi lo spettacolo del fumo perenne che esce dalla bocca di quello che è considerato il vulcano più attivo di tutto il Nicaragua. Proprio per questo, per salire, è necessario utilizzare le apposite navette. Sebbene non siamo riusciti a vedere la lava che ribolle nella “bocca dell’inferno” – così soprannominata dagli spagnoli – il segno dell’attività costante di questo vulcano sono i gas solforosi che si innalzano perennemente verso il cielo.
La terza escursione che suggerisco è quella più adatta a rilassarsi. Parlo della Laguna de Apoyo, un lago formatosi all’interno del cratere di un vulcano. Oltre a godersi il panorama qui è possibile sostare un po’ sulla spiaggia e godersi una lunga nuotata consapevoli che si sta facendo il bagno in acque considerate le più pulite del paese. Si dice addirittura che queste acque abbiano proprietà curative, ma non ho prove a dimostrazione che ciò sia vero.
Dove dormire
Se non volete spendere molto potete alloggiare in un hotel modesto ma molto dignitoso nella zona centrale di Granada: La Siesta (10 $ a persona per notte), i cui proprietari sapranno accogliervi con tutta l’ospitalità tipica nicaraguense.
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