Shanghai, 22 Ottobre 2014, mercoledì.
Sveglia antelucana questa mattina. Dobbiamo fare colazione ed essere pronti con i bagagli al seguito perché oggi lasciamo definitivamente l’Hotel Central e col pullman ci spostiamo a Suzhou, ultima tappa del nostro tour in Cina. Durante il trasferimento accendo la macchina fotografica e, per passare il tempo, mi diverto a scattare decine di istantanee dell’estesa periferia di Shanghai e dell’intrico di autostrade che escono dalla città. Nella foto sotto se ne notano tre…
Dopo avere percorso 80 Km. di autostrada, verso le nove arriviamo a Suzhou, una città che viene definita, stante la sua conformazione idrica, la Venezia d’Oriente.
Suzhou si trova nella provincia di Jiangsu, lungo le rive del Fiume Azzurro e sulle sponde del lago Taihu. La città è famosa per i suoi ponti di pietra, le pagode e gli splendidi giardini. Qui l’industria della seta, sviluppatasi durante la Dinastia Song (960 – 1279), continua ad avere una grande importanza strategica ancora oggi. A detta della guida, Suzhou è una delle città col più alto sviluppo economico della Cina e conta, attualmente, circa 8 milioni di abitanti. Sebbene vanti 2500 anni di storia, devo confessare che fino a qualche mese fa non conoscevo nemmeno il nome di questa bellissima città… Oh, splendida ignoranza!
Con i miei occhi ho potuto constatare la raffinatezza e la delicatezza dei suoi numerosi giardini e, giustamente, alcuni di questi sono nell’elenco dei patrimoni culturali dell’Unesco. Infine, vengo a sapere che per il suo clima temperato e per il suo pittoresco paesaggio, Suzhou è una delle più gettonate mete turistiche nei tour internazionali e nei tour della stessa popolazione cinese. L’impatto con la città è subitaneo: appena scendiamo dal pullman siamo catapultati in un paesaggio che ricorda molto alcuni scorci della Venezia che tutti noi italiani conosciamo:
La prima visita in programma è il Giardino dell’Amministratore Umile che, come vedremo, è il paradiso degli alberi bonsai. Il bonsai come si conosce oggi, è sostanzialmente quello giapponese, tuttavia l’origine dei bonsai è da situarsi in Cina: furono dei transfughi cinesi, approdati sulle coste giapponesi, a portare nel paese i primi bonsai. I giapponesi appresero questa tecnica e ne fecero un’arte, applicando alle piante coltivate i canoni della propria estetica influenzata dallo Zen.
C’è poca gente in giro e così possiamo percorrere il giardino in tutta calma e scattare centinaia di foto, tutte da ammirare. Una curiosità: questo paradiso deve avere sicuramente ispirato il Tao chi all’anziano qui sotto fotografato:
Davanti a noi, l’uomo si è tolta la giacca, l’ha piegata per benino, l’ha appoggiata su un tavolino di marmo lì vicino e si è messo a danzare rivolto al sole… Fantastico! (vedi filmato)
Usciti dal giardino dell’Amministratore umile, prendiamo un largo sentiero alberato affiancato da un canale con acqua corrente pulita e, in pochi minuti, arriviamo ai piedi della Collina della Tigre dove, alla fine di una lunga scalinata, c’è un piccolo tempio buddista:
In questo tempio, oltre alle classiche immagini di Budda, c’è qualcosa di simile al presepio caratteristico della religione cristiana, solo che qui le statuine, grandi e piccole, rappresentano personaggi del credo buddista.
La leggenda narra che il re Wu, fondatore di Suzhou, fece seppellire suo padre, re Fuchai, con le sue mitiche 3000 spade, su una collina artificiale alta 36 metri. Una tigre si insediò sulla collina, si dice per custodire le spoglie del defunto re e, per questo, essa prese il nome con cui oggi è conosciuta. Sulla cima della Collina della tigre venne eretta una pagoda in mattoni alta 47 metri che, a causa della superficie irregolare del terreno, iniziò a pendere. Attualmente è inclinata di due metri.
Dunque anche in Cina c’è un pizzico d’Italia: la laguna di Venezia e la torre di Pisa… in salsa cinese!
La mattinata termina con la visita a una fabbrica della seta dove vedremo come avviene il ciclo di formazione di questo prezioso tessuto, partendo dai bachi:
Alcune signore, bypassando i mariti, acquisteranno splendidi foulard e colorate camicie, approfittando dei prezzi scontati, nel magazzino collegato alla fabbrica… e, alla fine, pranzeremo nella mensa predisposta appositamente per i turisti dalla direzione commerciale dell’azienda stessa.
Nel pomeriggio visiteremo altre bellezze di Suzhou, ma questo sarà l’argomento della prossima e ultima puntata.
Arrivederci.
Nicola
Crediti: foto di Mirella & Giogio II°, Barbara & Sergio, Giorgio I° e Chicca. Il filmato in Cinemascope e Alta Definizione è mio. Le notizie storiche su Suzhou le ho ricavato dagli Appunti di Viaggio di Luigi Paoli: Cina, la civiltà del Fiume Giallo. Edizioni Mistral Tour