La quinta giornata del Festival di Roma ha portato uno degli ospiti più interessanti: il regista Guillermo Del Toro, mio mito personale, giunto per presentare Le 5 leggende, in originale Rise of the Guardians, film di animazione da lui prodotto e distribuito dalla Dreamworks. GUILLERMO DEL TORO Grandissimo Guillermo: ha scherzato con tutti, ha firmato autografi (tra cui il mio dvd di Il labirinto del fauno: momento di vero godimento doc!), ha fatto foto, ha bacchettato l'Italia per non aver ancora pubblicato i libri di William Joyce (e l'ha fatto urlando, in italiano, in conferenza stampa: "E' una vergogna!") e, esortato da alcuni ragazzi a fare un saluto per un sito web, ha detto, sempre in italiano: "Ciao amici di (sito di cui non ricordo il nome) io sono quello stronzo di Guillermo Del Toro!". Come non amarlo?! Se ci mettiamo poi che Le 5 leggende è forse il miglior film della Dreamworks di sempre e sicuramente uno dei migliori visti al festival fino ad ora, diciamo che Del Toro è uno dei vincitori morali di questo festival. Una domanda a questo punto sorge spontanea: perché non far fare anche a lui un incontro con il pubblico? Che peccato.
IL FORFAIT DI JUDE LAW
Grande assente della giornata è stato Jude Law: l'attore, presente a Roma per la conferenza stampa di Le 5 leggende in qualità di doppiatore dell'Uomo Nero, cattivo del film, non si è presentato al Festival dove era atteso, limitandosi a fare una foto con Marco Muller sul tappeto rosso per poi fuggire immediatamente dopo. Dopo Adrien Brody, che si è limitato a sfilare sul tappeto rosso, Jude Law l'ha appena solcato per poi andarsene. Andiamo bene.