Un altro incontro particolarmente emozionante è stato quello con la “mia” bambina adottiva e sua madre. Ci siamo trovate e ci siamo volute bene senza tante storie. L’ho capito dall’abbraccio di quella donna ossuta, dal suo sguardo timido e sincero. A volte non conta conoscere la lingua per capirsi.
Quando le parole non servono. Foto: Mario Burgay