Diario di viaggio – 2 p – il matrimonio

Creato il 16 maggio 2013 da Italianbychance

Un saree bianco tempestato di perline dorate. La sposa era bellissima e lo sposo emozionatissimo.
La cerimonia si è svolta al Cinnamon Grand Colombo un albergo moderno ma dall’aspetto regale non lontano dal lungomare.

Come nei nostri matrimoni, lo sposo entra per primo.

Insieme a tutta la famiglia però (per cui…anche IO!) e accompagnato da danzatori in abito tradizionale che lo precedono aprendogli lo via con canti, suono di tamburi e conchiglie e con piroette.

Gli stessi “danzatori” vanno poi a prendere la sposa e la conducono dallo sposo sempre con la famiglia al seguito.

La sposa come da tradizione ha delle damigelle e a volte flower girls e paggetti.

La cerimonia buddista (o Poruwa) si svolge seguendo dei rituali propiziatori mentre un incaricato (non ho ancora capito se del comune o del tempio) recita una lunga omelia monotonale.  Gli sposi stanno in piedi su un piccolo altarino decorato e insieme svolgono quei rituali previsti coinvolgendo anche le rispettive famiglie.

Lo sposo e la famiglia rimangono sulla destra del Poruwa e la famiglia della sposa a sinistra. All’arrivo gli sposi si salutano con il saluto tradizionale, ovvero le mani giunte e un mini inchino.

Il cerimoniere offre agli sposi delle foglie di betel che gli sposi accettano e poi gli restituiscono per riporle sulla Poruwa.

Il padre della sposa mette la mano destra della sposa in quella dello sposo. È un gesto simbolico : ti affido mia figlia.

Il cerimoniere dà inizio ai rituali: porge un vassoio su cui sono posate delle foglie di betel e una moneta allo sposo che lo sostiene mentre la sposa fa cadere delicatamente foglia dopo foglia sulla Poruwa. Le foglie vengono nuovamente raccolte e ora tocca allo sposo ripetere l’azione.

Lo sposo porge poi  il saree nuovo che lei indosserà all’Home Coming per simboleggiare l’impegno a prendersi cura di lei

e una collana che le metterà al collo.

In tutto questo, il cerimoniere non ha mai smesso di cantare. Si avvicina alla Poruwa e lega le dita degli sposi con un filo per simboleggiare l’unità e poi versa dell’acqua sulle dita.

A questo punto arrivano alcune ragazze incaricate di cantare un canto tradizionale per benedire il matrimonio.

La madre della sposa porge un piatto di milk-rice, cucinato appositamente per l’occasione, alla sposa che ne offrirà un pezzo allo sposo e al resto della famiglia

Gli sposi a questo punto si spostano dal Poruwa e nel frattempo un membro della famiglia rompe un guscio di una noce di cocco.

La cerimonia è terminata. Si dia inizio ai festeggiamenti!

C’erano saree ovunque, bellissimi, elegantissimi e molto femminili. Per la serie non è sempre vero che l’abito non fa il monaco… perché vi assicuro che con il saree tutte, ma proprio tutte sembrano bellissime, affascinanti.  Anche la più bruttina del gruppo diventa aggraziata.

Il mio era verde smeraldo tempestato di pietruzze nere…proprio come lo desideravo. La piccola viaggiatrice invece era vestita d’arancione – troppo frou frou per i miei gusti – ma era tanto carina, sembrava appena uscita da Sogno di una notte di mezza estate. Era la Flower girl n.2! che onore!

Per tutta la serata abbiamo sorriso e stretto mani di persone che non vedevamo da tanto. La cosa per me più emozionante è stato rivedere tutti i suoi amici, qualcuno è arrivato apposta per il matrimonio, apposta per la reunion!  Sono sparsi un pò ovunque, chi in Australia, chi in Uk, chi a Dubai…e noi in Italia!

Ma dico…ma non potevamo esserci trasferiti anche noi?

Vai a sapere perchè!

Foto – Copyright Reserved – Maithree Wimalasekare – http://www.blueambient.com

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