Diario di viaggio in Argentina: quando l’emozione si racconta a fumetti

Creato il 30 ottobre 2014 da Maryandthebooks @MaryTraf

Luca, Elisa e il piccolo Manina in Argentina

Le emozioni di un viaggio si possono raccontare anche con una matita in mano?

Credo proprio di sì. E ne nascono dei reportage per immagini, dei libri di viaggio a fumetti. Come quello di cui vi racconto oggi, che si è guadagnato i miei sospiri già solo per la meta, da mito, meravigliosa: l’Argentina!
Oggi ospito infatti Luca “Golix” Golinelli. Oltre che su Mi Prendo e Mi Porto Via, il travel blog scritto a quattro mani con la compagnia di vita e di viaggi Elisa Paterlini (li avevamo già incontrati un po’ di tempo fa, quandi ci hanno raccontato i loro libri di viaggio preferiti), lo potete trovare sul suo blog personale e su quello di Dillo con un Fumetto. E’ il nuovo progetto professionale a cui Luca ha dato vita quest’anno. Ti stai chiedendo come funziona? Esattamente come promette il titolo: hai qualcosa da dire a qualcuno e non sai come farlo, spiega la tua idea a Luca e lui te la tradurrà in fumetto. Ringraziamenti, compleanni, viaggi d’amore e, perchè no? Viaggi.

Come ha fatto lui. E’ infatti un diario di viaggio a fumetti che racconta l’avventura in Argentina nell’estate 2014. Partiti da Buenos Aires, Luca, Elisa e il piccolo Sebastiano (per tutti Manina!) hanno percorso oltre 3mila km fino ad arrivare alle Ande del Nord. Un viaggio nel mito di 26 giorni, raccontati ciascuno in un fumetto che Luca pubblicava dal vivo alla fine di ogni giornata di viaggio. Dal mercato artigianale di San Telmo a Buenos Aires al primo incontro di Manina con un lama, dal brivido del tassista alla commozione con le madri di Plaza de Mayo. Entusiasmi, timori, scoperte. E che una volta tornato a casa ha deciso di raccogliere in una pubblicazione che potete trovare sul suo blog. E leggere liberamente. Sì, perchè Luca ha deciso di condividere con tutti il suo racconto di viaggio a fumetti, chiedendo in cambio un’unica cosa (in pieno spirito social): che voi lo condividiate a vostra volta su Facebook o Twitter.

Ecco la pagina numero uno del fumetto “Viaggio in Argentina”, andate a scaricarlo per leggerlo tutto!

Com’è andata e cosa si è portato a casa, Luca, da questo viaggio? Ce lo facciamo raccontare proprio da lui. Buona lettura!

Ci racconti un po’ com’è andato questo viaggio in Argentina e cosa vi ha lasciato nel cuore?

Quello in Argentina è stato un vero e proprio Viaggio, con la “V” maiuscola. 26 giorni e più di 3000 km percorsi in mille scenari diversi che continuavano a cambiare in maniera strabiliante, da Buenos Aires fino a Mendoza ai piedi delle Ande e poi su, verso nord, lungo la mitica ruta 40 fino alla provincia di Salta, nei pressi della Bolivia. Ci sono stati parecchi momenti di stupore ed esaltazione ed altri, pochi, di panico e sconforto. Insomma tutti gli ingredienti necessari per vivere un’avventura. L’Argentina ci ha lasciato tanto negli occhi e ancor più nel cuore. Oltre alle meraviglie paesaggistiche, un’umanità e una ospitalità pazzesche che hanno trovato la loro massima esaltazione nel rapporto degli argentini con “Manina”, il nostro piccolo bimbo che proprio durante il viaggio ha compiuto la bellezza di 13 mesi”.

Come sceglievi giorno per giorno cosa raccontare con la tua matita?

Non ero io che sceglievo, ma il viaggio. Quando intraprendi un’avventura del genere sei sicuro che gli argomenti non mancheranno”.

Come facevi a capire che quello sarebbe stato il “tuo” fumetto?

A viaggio concluso ognuno di noi ha qualcosa che serberà per sempre nella memoria, no? Ecco sono proprio quei momenti che io ho impresso sulla pagina della mia moleskine, nero su bianco. Quando sei disperso tra le montagne e il radiatore dell’auto si rompe e dal nulla sbucano due tizi che con una camera d’aria di una moto, del fil di ferro e poco più ti rimettono in strada capisci che quello sul tuo fumetto ci finirà alla grande. E quando scopri che la bevanda più cool tra i giovani argentini è Coca-cola & Fernet Branca sai già che ci finirà pure quello. Insomma il “problema” è che ogni cosa è potenzialmente un fumetto!

Come prendevi “appunti”: taccuini, fogli volanti, appunti nella tua mente…?

E’ stata la prima esperienza di fumetto in viaggio, ed è stata un’ottima scuola per capire dove migliorare. I disegni li ho realizzati ogni sera, dedicando circa un’ora mentre la famiglia dormiva. Un po’ di appunti cartacei, ma soprattutto parecchi mentali. Penso che nel prossimo viaggio invertirò la tendenza, portandomi appresso un piccolo taccuino dove segnare tutto perché a volte accadono situazioni talmente rapide che se non sei pronto a fermarle sulla carta se ne volano via, per sempre”.

Cosa puoi raccontare con un disegno che secondo te invece non si riesce a trasmettere appieno con le parole?

Sinceramente non saprei dirtelo. Disegno da sempre ed è il mio mezzo di espressione preferito e che mi risulta più naturale. A volte mi accorgo di pensare “fumettato”. Penso che il fumetto sia più diretto, più semplice e a volte più coinvolgente. Ha la capacità di riuscire a parlare e farsi capire davvero da tutti”.

E ora: prossimo viaggio e prossimo fumetto?

Siamo ancora in fase di programmazione e una meta certa ancora non la sappiamo. Estremo Oriente? Chissà. Però di sicuro posso dirti che insieme al mio amico videomaker Denis Strickner partiremo per Lucca Comics dove trascorreremo quattro – pazzi – giorni disegnando fumetti e girando video per documentare ciò che accade durante il più importante festival della nona arte italiano. Ci sarà da divertirsi!”.

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