Se raccontasse tutto ciò che gli accade, giorno dopo giorno? Che immagine verrebbe fuori della sua vita, della sua famiglia, della sua sorte?
Proprio come avviene in ogni diario segreto che si rispetti.
L'ho trovato per caso, cercando un libro da regalare a mia figlia nel giorno dell'Epifania. Visto che a scuola stanno imparando i diversi stili narrativi, tra i quali anche il racconto in prima persona dei diari segreti, ho voluto cercarle qualche cosa di particolare che potesse anche ricollegarsi a ciò che sta studiando.Ammetto di averlo comprato a scatola chiusa, senza farmi troppo guidare dalla curiosità, poi soddisfatta nel momento in cui ho avuto il libro tra le mani. Un librone, oserei dire, visto che è piuttosto pesante e molto ricco. La prima cosa che mi ha colpita è stato proprio il fatto di avere tra le mani un libro molto corposo. Poi le immagini che mi hanno letteralmente rapita. I ritratti di Pollicino sono davvero molto belli ma anche tutte le altre illustrazioni meritano. Alcune, va detto, sono particolarmente inquietanti ma trasmettono alla perfezione le emozioni che Pollicino vuole raccontare con esse.Pollicino si presenta e presenta la sua famiglia, lascia degli appunti sparsi tra le pagine per arricchire il suo racconto e ci riesce alla perfezione. Come in ogni diario segreto vengono riportate date in perfetta sequenza e spesso vengono anche indicati dei titoletti che aiutano ad inquadrare bene l'argomento.
Non è un libro adatto a bambini piccoli visto che non viene proposta una narrazione tradizionale. Non inizia con il classico c'era una volta, insomma. Quello che propone ai lettori è un viaggio nella fantasia molto originale ma, proprio per via della difficoltà di lettura, in certi punti si rischia di fare fatica, soprattutto se si legge di sera, quando si è affaticati dopo una lunga giornata di lavoro. E non lo dico solo io che sono una lettrice over 40... No no, anche mia figlia ha subito notato i caratteri piccini piccini. Posso anche immaginare che caratteri più grandi avrebbero invaso troppo le immagini e spezzato quell'equilibrio magico che si crea tra ciò che si vede e ciò che si legge... però in effetti ci vuole tanta concentrazione e ci si affatica davvero.
A parte tale difficoltà, sono certa che la storia di Pollicino così come da lui stesso narrata resta nella mente e nel cuore più di quanto non faccia quella classica. Sono due diversi punti di vista, due diversi modi di raccontare la stessa vicenda. Un interessante esperimento che, secondo me, è molto ben riuscito.
Questa è la nostra proposta per questo Venerdì del libro.Qualcuno conosce questo libro? Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate...