Poco probabile: a Healey piace provocare, esponendosi. E spesso porta a casa i risultati: non aveva messo in conto un Mondiale stratosferico per la truppa allora allenata da Martin Johnson (come lui si era espresso Lawrence Dallaglio) e la scorsa edizione del 6N, a poche ore dal fischio d'inizio, aveva azzeccato la vittoria degli Azzurri sulla Francia.
Al sodo: contro gli scozzesi, ritiene Healey, l'Inghilterra avrà problemi in mischia, dovrà fare i conti con una terza linea abrasiva e dato che è chiaro che è in quella parte di campo - l'ingaggio, i punti d'incontro, le contese del possesso - che probabilmente verterà il peso maggiore del gioco, "penso che la Scozia sia la favorita per il match di Murrayfield", come a dire che il pack inglese non reggere il confronto. Per quanto riguarda gli Azzurri, Roma è un posto duro dove mettere piede e dove gli italiani a loro volta rimetteranno piede forti del successo sui galletti transalpini. Come a dire che questo gruppo inglese manca del carattere per imporsi.
"Ma la selezione è abbastanza buona", specifica in compenso il nostro Austin che vedrebbe meglio come capitano Dylan Hartley, il tallonatore dei Saints, al posto della terza linea degli Harlequins, Chris Robshaw, non fosse altro perché con la fascia di comandante on the pitch Hartley sarebbe portato ad evitare di infilarsi nelle solite beghe che lo contraddistinguono con avversari e - conseguentemente - arbitri. Oppure Courtney Lawes, ma mette in conto di non essere apprezzato da molti nel suggerire la seconda linea. C'è un motivo, che è sempre legato alla disciplina: lo spilungone non si tira indietro, lascia il segno e va oltre il limite.
Il nodo da sciogliere per Lancaster sarà quello di fare in modo che i giocatori in campo facciano quello che lui chiede e pretende, riassume Healey. Evidentemente, mettendo in conto la probabilità che gli inglesi partano con uno zero su due, il commentatore non è fiducioso. Meglio lui comunque di Nick Mallett (aggiunge anche questa battuta) e manda un messaggio esplicito pure a Clive Woodward, il quale come raccontavamo ieri ha dichiarato che Lancaster è dov'è perché in Premier attualmente non ci sono sostituti validi alla panchina della nazionale. Anche il Sir campione del mondo, gli risponde Healey, è arrivato dal nulla, si è preso la sua occasione e levato delle soddisfazioni. Perché dunque Clive sì e Stuart no?
Intanto teniamo a mente il pronostico per il 11 febbraio.