Diciamo sì al nucleare e sì alle rinnovabili

Creato il 05 gennaio 2011 da Pdigirolamo

Io sono favorevole all’energia nucleare perché i nostri figli avranno bisogno di energia e tra 50 anni non potranno contare solo sui combustibili fossili. Certo, ci sono le rinnovabili ma da sole non basteranno: quello che ci vuole è il giusto mix energetico. Così recita lo spot del Forum nucleare italiano e così la penso anche io. Partiamo dall’inizio. Lo sapete che la bolletta elettrica di una famiglia italiana si attesta in media sui 400 euro mentre quella di una famiglia francese è poco più di 250 euro e la media europea si attesta a circa 285 euro annui? Ora sì. E sapete perché è successo questo? Perché non è mai stata elaborata una chiara strategia energetica per l’Italia. Nel lungo periodo, le conseguenze sono state una crescente dipendenza energetica che ci ha portato all’acquisto di circa il 13% del nostro fabbisogno energetico da altri paesi vicini, come la Francia (che conta quasi 60 centrali nucleari), e poi ad uno sbilanciamento verso la produzione energetica fossile rispetto agli altri paesi europei. Mettiamoci anche l’inadeguatezza delle infrastrutture per l’energia e il risultato è stato che non solo il prezzo dell’energia elettrica è superiore (e in crescita) rispetto agli altri paesi europei ma anche che siamo uno dei paesi che sta facendo poco o niente per ridurre le emissioni di gas serra.
Quale può essere una possibile via d’uscita? Secondo lo studio Ambrosetti sul futuro energetico dell’Italia, nei consumi elettrici del Paese il mix con il nucleare genera minori emissioni di CO2 ed è anche meno costoso degli altri mix possibili.  La domanda elettrica nei prossimi anni crescerà – anche in ipotesi di efficienza energetica – in linea con le tendenze storiche ed internazionali; al 2030 questa sarà di circa 439 TWh (in ipotesi conservative). Oltre a garantire che il Paese abbia l’energia necessaria, occorrerà rispettare i vincoli ambientali europei e internazionali per la lotta al cambiamento climatico. L’introduzione della quota del 25% di nucleare del mix di generazione elettrico – sia sullo scenario tendenziale che su uno teorico alternativo – può permettere di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2, oltre che a diminuire e stabilizzare il costo di generazione. In 10 anni (2020-2030) si potranno avere minori emissioni per 236/381 milioni di tonnellate di CO2, minori costi di generazione in senso stretto per 32/57 miliardi di euro e infine minori costi di generazione complessivi (considerando anche il costo della CO2) per 43/69 miliardi di euro. La parola chiave è quindi mix energetico: nucleare e rinnovabili uniti per la rinascita energetica italiana.



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