diciotto settimane e ostetriche bellerrime

Da Orsomichele @orsomichele
Finalmente sto meglio, anzi, direi che -a parte un po' di stanchezza- sto proprio bene!
L'incontro con le ostetriche del parto a domicilio mi ha come fatta fiorire: mi trovo più rilassata, molto più serena, fiduciosa in me, nel mio corpo e nella mia stellina nella pancia.
Ero titubante su questo percorso, infatti ci ho messo molto a chiamare per il primo colloquio informativo, quindi mi sono affidata un po' al mondo (o Provvidenza che dir si voglia, insomma: quella roba lì), anche perché io rischiavo di essere troppo lontana per essere seguita. Invece mi hanno accettata e sono pure la sola del periodo presa in carico (in altri mesi c'è il pienone). Le abbiamo incontrate -io con l'esserino, il maritozzo e il tarta- ci siamo confrontati, e sia io che mio marito siamo usciti da questo colloquio con la sensazione che loro fossero quelle giuste. Qualche giorno dopo ho telefonato per confermare la mia adesione al percorso.
Non mi importa tanto se partorirò a casa o se dovrò trasferirmi in ospedale, ma quello che vorrei veramente è partorire con loro: sento che mi posso fidare, che loro sono le persone giuste per starmi a fianco in questo cammino.
Intanto ho fatto la prima visita.. altro che visita ginecologica: sono uscita rilassata come se avessi fatto tre ore di yoga! Sono felice di poter  intraprendere questo percorso, di avere la possibilità di evitare quanto di irrispettoso è capitato a me e al tarta nel precedente parto, e sono contenta di poter dedicare quest'attenzione un po' speciale a questo tenace e meraviglioso esserino che sta crescendo dentro di me.
Sono aperta, sto valutando cose che non avrei mai pensato neanche lontanamente di prendere in considerazione (come il lotus birth o l'assistenza del tarta al parto): tutto ciò è estremamente rigenerante e mi porta finalmente sulla strada emotiva giusta.
Con tutto ciò convivono ancora momenti duri col tarta: purtroppo il seno non migliora e l'attacco è sempre più doloroso, e non sempre il tarta riesce ad accettare il fatto che in certi momenti io non riesca a dargli il latte. Frose non sono stata chiara nello spiegarmi con lui, lui sa che ho male, ma fatica a capire che a volte non ce la faccio. Vorrei trovare una maniera di porgli la questione in modo che sia facile da comprendere (temo che abbia un po' di confusione in testa al riguardo), ma sono francamente in alto mare, anche perché la cosa mi smuove ovviamente molto a livello emotivo, con grossi sensi di colpa. Se poi aggiungiamo che continua ad avere questi risvegli notturni terribili, in cui urla, strepita, piange ed è angoscia pura.. beh a volte mi sento veramente una becera madre. Comunque, intanto ora stiamo valutando una visita osteopatica, perché ho il serio dubbio che si stia portando appresso qualche noia dalla nascita..

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