Dickensian, la serie-tv mashup dei capolavori del grande scrittore inglese Dickens

Creato il 22 febbraio 2016 da Elisa_antoinette
ATTENZIONE: CONTIENE SPOILERSi è conclusa ieri sera, con il ventesimo episodio, la prima stagione di Dickensian, la serie tv della BBC ideata da Tony Jordan.
Per chi non l'avesse seguita, questo adattamento raggruppa in sé sette capolavori di Dickens (Grandi speranze, Oliver Twist, Canto di Natale, Casa desolata, Martin Chuzzlewit , La bottega dell'antiquario, Il nostro comune amico) creando un crossover di personaggi con tutte le carte in regola per diventare un blockbuster.
Il filo conduttore che tiene uniti tutti i personaggi dei vari romanzi è la morte per uccisione dell'usuraio Jacob Marley (Canto di Natale). Chi ha letto questo racconto, sa bene che circa la dipartita del socio in affari di Scrooge non ci è data spiegazione; gli ideatori di questa serie tv, invece, ne ipotizzano la motivazione e su di essa intessono una trama che unisce tutti i protagonisti dei sette romanzi.
Questa serie si potrebbe, quindi, definire come un ipotetico prequel degli stessi, supponendo le cause e gli effetti di tutto ciò successo prima delle vicende narrate in Grandi speranze, in Casa desolata e così via.
Come nei libri, l'ambientazione di questa serie tv è una Londra in piena epoca vittoriana. Sebbene il periodo dell'anno sia quello natalizio, l'atmosfera che si respira è tetra e buia: la zona del molo ove viene rinvenuto il cadavere di Marley è resa ancor più degradata da fumi e nebbia oltre i quali non si riesce a vedere. L'interno delle case delle varie famiglie e dei negozi è scuro, nonostante la luce delle candele. A tutto è stata data una parvenza lugubre, nonostante il candore della neve, proprio per stare in sintonia con le vicende, con il periodo in cui ci troviamo e poi anche per rispettare in qualche modo ciò che lo stesso Dickens scriveva della sua Londra.
Oltre alla morte di Marley, sul cui mistero ci si protrae per quasi tutti i venti episodi, vi è miseria ad ogni angolo e - da ultimo appena accennato - anche un traffico di essere umani. Tematiche rischiose, queste, da inserire in una serie tv da pre-serata. Ma si sa, Dickens è questo: o lo si accetta o si guarda altrove. Proprio lui infatti, è uno degli scrittori ad aver lasciato ai posteri anche questa descrizione della società del suo tempo: l'epoca vittoriana infatti non era fatta soltanto di balli, bei vestiti e gentiluomini. No, vi erano anche orfani affamati ai bordi delle strade, prostitute che si lasciavano comprare per un tozzo di pane, ladruncoli in ogni dove e decaduti che bevevano fino a scialacquare l'ultimo penny.
Queste categorie di personaggi le ritroviamo tutte nei libri di Dickens, e le ritroviamo anche in Dickensian, la serie tv "aggettivo".
Da Grandi speranze incontriamo i due fratelli Amelia e Arthur Havisham e il truffatore Meriweather Compeyson. Se, a differenza di me avete letto il libro e non soltanto visto il film omonimo e vi siete chiesti come mai la bella Amelia indossi sempre un vestito da sposa, qui ci viene data appunto una visione dei fatti che furono prima del decadimento di casa Havisham. Vediamo inoltre il lento trasformarsi della personalità di quest'ultima, descritta all'inizio come una ragazza dal temperamento sicuro e razionale, che diviene - per ovvie ragioni - fragile e insicura. Arthur, invece, da fratello inferiore non fa che cadere sempre più in basso oppresso dai debiti e dalle menzogne.
Il trio di personaggi si intreccia agli altri in modo marginale, se non per piccoli dettagli utili al filone principale, ossia la morte di Marley. Per il resto gli Havisham hanno la loro storia.
Da Casa desolata abbiamo la famiglia Barbery. Un padre che ha investito più dell'investibile e si vede perdere tutto da un giorno all'altro; una sorella nel pieno della vita, gioiosa ed innamorata che guarda sempre al lato positivo ed una invece più seriosa, gelosa e tramatrice. La via della redenzione per quest'ultima sarebbe stata a portata di mano, se soltanto avesse voluto coglierla, ma la sua indole che ha per motto "se non posso essere felice io, allora non lo sarai neppure tu" ha avuto la meglio e per questo ha portato grigiore e infelicità su tutta la famiglia. Più volte mi son scoperta a detestare Frances Barbery, fredda e calcolatrice. Nonostante abbia letto il libro da cui questi personaggi sono stati presi, non ricordo affatto nulla di loro; dovrò prima o poi riprenderlo in mano.
Da Martin Chuzzlewit abbiamo l'onore di avere con noi soltanto un personaggio femminile. Non conosco nulla riguardo a questo libro, né di cosa parla e neppure quali ne siano i protagonisti, ma se il target è sulla falsa riga di Mrs Gamp allora non mi aspetto nulla di buono. La signora infatti, un infermiera, è una figura grottescamente comica dedita a scolarsi bottiglie di gin a qualsiasi ora del giorno e per qualsiasi motivo, anche quando un motivo valido non c'è.
Divertente all'inizio, ma stancante arrivati alla fine: i suoi finti interessamenti solo per arrivare ad avere un goccetto diventano via via patetici e privi di qualsiasi diletto.Assieme a questo personaggio quasi detestabile, troviamo più detestabili i coniugi Bumble, usciti da Oliver Twist.Non avrei nulla da dire riguardo al pover'uomo che non ha nulla da rimproverare se non l'essere forse troppo bonaccione e permissivo. La moglie, invece, è una arrampicatrice sociale dichiarata, pronta a qualsiasi trucchetto e moina pur di andarsene da quella tetraggine in cui vive.
Più di tutto, mi urtava i nervi quel suo modo di chiamare il marito "Mr. Bumble", neppure fosse un suo scolaro da sgridare. Seppur Dickens lo dipinga come un personaggio comico, l'ho trovato io - al contrario - antipatico ed odioso.
Sempre da Oliver Twist, troviamo la banda di ladruncoli capeggiata da Fagin, la sua "donna in affari" Nancy e il picchiatore Bill. Questi sono tra i personaggi che più hanno avuto a che fare con il mistero della morte di Marley, chi per un motivo e chi per un altro.
Da ultimi - ma non meno importanti - Jacob Marley, Ebenezer Scrooge e la famiglia Cratchit arrivati direttamente da Canto di Natale.
Attorno a loro ruota la storia portante di questa serie tv, nonostante Scrooge rimanga quasi sempre ai margini. Comici i momenti in cui lo vediamo protagonista di un appena accennato affair con Fanny Biggetywitch (di cui non ho notizie circa un suo coinvolgimento in qualche romanzo di Dickens). Quest'ultimo è forse, però, l'unico personaggio assennato del gruppo.
Ma a tirare le redini di tutte le vicende che vediamo in questa serie è l'Ispettore Bucket (da Casa Desolata), incaricato di scovare l'assassino dell'usuraio. Tra il serioso e il comico è il comune denominatore tra tutti i personaggi presenti.
Non voglio dilungarmi oltre a parlare dei personaggi; ne ho appositamente tralasciati molti proprio per non causare spoiler ulteriori.
Se, come me, questa serie vi ha appassionato e le catene del fantasma di Marley vi fanno sempre un certo effetto, quale è la vostra idea riguardo ad una possibile seconda stagione? Un proseguimento di Dickensian non è ancora stato annunciato, ma i presupposti - a mio avviso - ci sono tutti. Molti sono gli elementi lasciati in sospeso nell'ultima puntata, proprio a testimonianza di una possibile continuazione. La decisione ad ogni modo ci verrà resa nota in questo mese.
Se, invece, non avete ancora avuto l'occasione di vedere neppur un solo episodio, vi consiglio di farlo al più presto. Gli amanti dei Period Drama sono chiamati in causa!
Vi lascio con un pensiero che è stato espresso e che meglio riassume tutto riguardo questa serie "aggettivo" di Dickens:
"Porterà tutta una nuova serie di persone a Dickens e ai suoi personaggi. Non hai bisogno di aver letto i libri o sapere chi sono i personaggi. Li scoprirai con Dickensian. Ciò lo renderà incredibilmente eccitante."
E così per me è stato... tranne qualche piccola eccezione!

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