Speciale: La memoria dell'orrore: fumetto, guerra e olocausto
- Dieci anni di memoria: il fumetto e la tragedia della Shoah
- Un sacchetto di biglie di Kris e Bailly: la Shoah negli occhi di un bambino
- Anne Frank: la biografia a fumetti
- “La proprietà” di Rutu Modan: un fumetto recitato come un film
- Gli occhi di Magneto e le matite di Di Giandomenico
- God Loves, Man Kills: la parabola di Claremont sul razzismo e la difficoltà di resistere all’odio per il diverso
- Una sorta di ritorno a casa: Noi non andremo a vedere Auschwitz
- “Il complotto”, lo sguardo del maestro Will Eisner sui Protocolli dei Savi di Sion
- Otto Gabos, Esperanto: l’impossibile fuga dall’orrore
- Yossel di Joe Kubert: 19 Aprile 1943 / 8 Maggio 1943
- Tornando ad Auschwitz: Pascal Croci e la necessità di raccontare, ancora, l’orrore
- Maus di Art Spiegelman: un’opera, due vite
- Frammenti di memorie nel fumetto italiano: Marco Ficarra, Giovanni Marchese e Luca Patanè, Walker Chendi
- La stella di Esther di Eric Heuvel: il fumetto come supporto didattico
- Da Spiegelman a Kubert, lezioni perdute
- Il fumetto e la Shoah
In oltre dieci anni di attività, Lo Spazio Bianco ha sempre avuto una particolare attenzione per quelle opere che, in vario modo, hanno raccontato una delle più grandi tragedie della storia umana: la Shoah. Oggi ricorre il sessantanovesimo anniversario dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche. Quel campo e la sua storia sono diventati negli anni il simbolo della discriminazione e della malvagità a cui possono giungere le azioni e le idee umane, nonché un monito per le generazioni che son
L’inizio ideale di questo percorso è l’ articolo scritto nel 2009 da Simone Rastelli, Il fumetto e la Shoah, in cui viene fatto un bilancio delle opere a fumetti che hanno trattato l’argomento.
L’ideale secondo passo potrebbe essere l’articolo del 2004 Da Spegelman a Kubert, lezioni perdute di Davide Occhicone, in cui vengono messe a confronto due opere i cui fatti narrati sono distanti nel tempo ma purtroppo vicini nella loro tragedia, sono esse Maus, di Art Spiegelmann e Fax da Sarajevo, di Joe Kubert.
Per chi volesse approfondire la conoscenza del capolavoro di Art Spiegelman, una lettura molto interessante è la recensione che Guglielmo Nigro scrisse nel 2007, in occasione dell’edizione presentata in allegato ai prodotti del Gruppo Editoriale L’Espresso.
Il sopra citato maestro del fumetto, Joe Kubert, è inoltre autore di Yossel di cui è disponibile una recensione accompagnata da un articolo di contestualizzazione storica.
La tragedia è stata narrata in vari modi: attraverso le voci, spesso a lungo inascoltate, di chi l’ha vissuta, come in Auschwitz di Pascal Croci o attraverso alcune voci che più hanno contribuito alla creazione e alla diffusione di una coscienza storica sull’argomento, quella di Anne Frank, il cui diario è stato riadattato a fumetti da Sid Jacobson e Ernie Colón o quella Joseph Joffo di cui il fumetto Un sacchetto di biglie di Kris e Vincent Bailly riprende le omonime memorie. Attraverso la riscoperta del passato da parte di nostri contemporanei, come in Noi non andremo a vedere Auschwitz di Jérémie Dress o in La proprietà di Rutu Mordan; attraverso la fiction come in La Stella di Esther di Eric Heuvel (di cui vi offriamo anche un’intervista all’autore); infine attraverso la rielaborazione fantastica, più o meno velata, come in Esperanto di Otto Gabos, Magneto: Testamento di Greg Park e Carmine di Giandomenico o God Loves, Man Kills di Claremont.
Tre articoli chiudono il nostro ideale viaggio: Eisner l’ebreo scritto nel 2010 da Andrea Plazzi, Il complotto, lo sguardo del maestro Will Eisner sui Protocolli dei Savi di Sion, scritto da Alberto Casiraghi nel 2005 e, infine, Frammenti di memorie nel fumetto italiano, scritto nel 2010 da Simone Rastelli. Nei primi due articoli è attraverso due opere del grande Will Eisner che viene analizzato l’antisemitismo e il pregiudizio razziale diffuso nello spazio e nel tempo, premessa culturale delle tragedie del novecento. Frammenti di memorie nel fumetto italiano, infine, grazie alle sue riflessioni a proposito di un problema cruciale quale la trasmissione della memoria storica, rappresenta l’ideale fine di questo excursus.
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