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Dieci anni persi, i sismologi lo dicevano da dieci anni. Nemmeno la confessione di Perego è servita, l’abbiamo presa per una commedia.

Creato il 30 maggio 2012 da Slasch16

Dieci anni persi, i sismologi lo dicevano da dieci anni. Nemmeno la confessione di Perego è servita, l’abbiamo presa per una commedia.E’ su tutti i giornali, i sismologi da dieci anni avevano avvisato che anche l’Emilia, come quasi tutta Italia, è soggetta a terremoti e non possono essere i cittadini a stabilire le regole, i controlli, per costruire con sistemi antisismici.
Chi può fa il mutuo e si compra la casa ma non ha nessuna garanzia che questa resti in piedi alla prima scossa più forte del normale, ammesso che ci sia una normalità prestabilita delle scosse. Non me ne intendo, ho letto che la Fornero si meraviglia dei crolli ma non so se ha idea della stabilità sismica delle sue case, credo ne abbia più di una ma non credo che sia in possesso di un certificato antisismico.
Nemmeno Perego è riuscito a fermarci, farci riflettere dal delirio con il quale stiamo convivendo la vita ed il lavoro cementificando sempre di più e senza adeguate misure di sicurezza.
Perego è un personaggio teatrale ma figlio della realtà, che il duo Antonio Albanese e Michele Serra ha messo giù osservando la realtà che nel profondo nord ci circonda.
Dice Repubblica in un articolo del 1997: E’ un concentrato di stress da lavoro, di stakanovismo padronale, di slancio operaio, di ebbrezza educativa, di paranoia specializzata e di culto dell’ occupazione.
Il nonno di Perego ha costruito un capannone, il padre di Perego ne ha costruito uno più grande, Perego ha costruito il più grande capannone di tutti ed il figlio si droga perchè non sarà mai in grado di costruire un capannone più grande di quello del padre.
Perego è il classico esempio di bravo imprenditore che lavora 18 ore al giorno, trascura la famiglia e produce eternit anche se sa che è fuori legge per i rischi cancerogeni. Un personaggio che il sistema prende ad esempio di laboriosità ed è una notizia di cronaca che colpisce gli autori e li spinge a scrivere il copione.
Questo fa parte dello spettacolo, ma la realtà sappiamo che supera la fantasia, ed infatti lo spunto per il copione che ci ha fatto divertire e del quale non abbiamo colto la denuncia, l’ha fornita un fatto reale, una notizia di cronaca.
“La notizia è questa, raccontano gli autori: A questo proposito ci colpì un fatto di cronaca: quando arrestarono un imprenditore del Nord, sui giornali leggemmo che era una brava persona, capace di lavorare 14 ore al giorno, ma a noi venne in mente che un’ iperattività del genere era una perversione, un’ ossessione”.

Solo una perversione, un’ossessione può spingere un artigiano, un piccolo imprenditore a rischiare la vita insieme ai suoi operai, e quindi in buona fede, per lavorare, produrre, anche a rischio della propria salute e della vita stessa.
Perego è un personaggio immaginario che ha radici, profonde, nella realtà in modo particolare al nord, nessun conto in banca riuscirà a dargli la pace, guarirlo da questa malattia, da questa perversione.
Il terremoto dell’Emilia ha colpito 10 lavoratori, imprenditori, tecnici ed un prete, l’ Emilia  è stata inserita come zona sismica nel 2003/ 2004 e se una delle regioni più all’avanguardia d’Italia è ridotta in questo stato figuratevi le altre, senza nessun controllo alla speculazione ed alla cementazione senza regole.
A memoria ricordo il Belice, l’Irpinia, il Friuli, ed il Vajont che non è dovuto ad un terremoto ma ad una frana largamente prevista e denunciata senza che le istituzioni ne prendessero atto, anzi ci fecero una speculazione.
Non c’è una regione d’Italia che ne sia immune.

Terremoti in Italia nel XXI secolo

Un rosario impressionante ed interrotto che non assolve ma ci rende tutti colpevoli, le istituzioni che hanno sottovalutato gli allarmi e le comunicazioni dei sismologi, noi cittadini che passato il primo impatto emotivo dimentichiamo tutto, basti vedere L’Aquila dimenticata, e se ne conserviamo memoria è perchè ci ha toccati direttamente la nostra casa e la nostra famiglia.
Forse dobbiamo rivedere la filosofia di vita che abbiamo praticato sino adesso,se non indotta dalla sopravvivenza è indotta dal profitto, nel mezzo tanti Perego perversi ed ossessionati, non si può vivere una vita sbagliata e tirare avanti con gli ansiolitici.
Un altro modo di vivere è possibile, siamo nel 2012, se fra tre mesi non avremo dimenticato tutto.
Il capitalismo può offrirci qualcosa di diverso?
Lo Stato potrebbe dare l’esempio annullando la parata ed il Papa annullando la sceneggiata sulla famiglia, abbiamo già dato con il Family Day ed un palco pieno di divorziati, puttanieri e concubine mentre i vescovi facevano la ola.
E’ ora di essere seri. Siamo tutti figli della stessa cultura.



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