Mi è sembrata interessante l'idea di Claudio Morandini, a sua volta mutuata da una intervista scherzosa a Stéphanie Hochet, di elencare dieci buoni motivi per... non leggere i miei ebook. E' un modo per fare autocritica. E' un modo per indurvi, attraverso un sottilissimo e sofisticatissimo sistema di psicologia inversa, a leggermi. E' un modo per scherzare un pochino su di me, su quello che scrivo, su... va bé. Passiamo ai dieci punti e vediamo che succede:
- In un passato molto molto lontano ha ceduto alle pubblicazioni a pagamento. Questa è una macchia sul curriculum che non può essere perdonata.
- Scrive qualunque tipo di genere letterario. Non si specializza. Come può diventare veramente bravo in ciò che fa?
- Pubblica ebook. Gli ebook sono difficili da leggere. Danno fastidio alla vista.
- Non ha un editore. Poi c'è il punto "1". Forse non è poi così bravo.
- Non ha mai fatto una scuola di scrittura. Per di più ha studiato elettronica. Che ne può sapere, lui, di libri?
- I refusi. Facendo tutto da solo, nei suoi ebook capita sempre di incontrarne.
- E' autore di Fan-Book. I fan-book non sono altro che copie di storie già scritte.
- Non ha ancora capito quali sono i suoi modelli letterari.
- Non è famoso, famigerato... o per lo meno, conosciuto.
- Da troppo valore alla lettura. Oggi nessuno legge più (in Italia), è troppo difficile. Meglio guardare un film o giocare alla Playstation (XBox, Wii... etc etc).
Che ne dite? Ce ne sono degl'altri che ho dimenticato? Commentate, commentate!