DIECI DICEMBRE - di Georges Saunders

Creato il 18 dicembre 2013 da Ilibri

 

Titolo: Dieci dicembre
Autore: Georges Saunders
Editore: Minimum Fax
Anno: 2013
Traduzione: Cristiana Mennella

Da anni George Saunders rappresenta una delle voci più influenti del panorama letterario angloamericano. Osannato dalla critica da una parte e apprezzato da un pubblico variegato dall’altra, ha alla lunga dimostrato di possedere una capacità di scrittura originale e a tratti anche pungente, simbolo della narrativa contemporanea. La sua ultima raccolta di racconti, Dieci dicembre (minimum fax, traduzione di Cristiana Mennella), ricalca perfettamente lo stile dell’autore, ma con una lieve novità. Se la narrativa di Saunders ha sempre accarezzato il labile confine tra realtà e fantasia, quest’ultima opera propende più nettamente verso il realismo, pur senza rinunciare a qualche vezzo surreale. E allora ecco dieci diversi racconti in cui i protagonisti si dividono, nessuno escluso, tra orgoglio e abnegazione, banalità quotidiane e audacia inaspettata. Questa raccolta, la quarta per l’esattezza, presenta sì una vena immaginifica, ma meno calcata rispetto alle opere precedenti, ed è proprio grazie a quest’ultimo lavoro che Saunders conferma la propria fama presso il pubblico.

I racconti, diversi tra loro per stile, tema e ambientazione, sono divisi tra villette residenziali, in cui si respira la normalità della vita americana di periferia, e laboratori in cui si conducono improbabili esperimenti scientifici. E poi ci sono immigrate che si ritrovano letteralmente appese a un filo, esposte come statuette da giardino di ultima tendenza, e personaggi semplici ma in cerca della conferma di se stessi.

Il segreto della scrittura di Saunders sta nella presentazione di fatti assolutamente impossibili come parte della vita comune e dunque elementi integranti della realtà quotidiana. Non a caso l’ultimo volume, quello appunto giudicato meno tendente all’immaginazione, è stato definito il più sovversivo della sua produzione, proprio per la sua ambivalenza letteraria.

Lo spiccato tratto ironico, che attraversa potentemente tutta la narrazione, dà un taglio molto preciso ad ogni racconto, confermando così la figura originale del suo autore, inserito dal New Yorker nella lista dei venti scrittori per il XXI secolo.

Ci si trova dunque davanti a un’opera lucida e appassionante, dal linguaggio complesso e ben calcolato, tanto da arrivare tra i finalisti del National Book Award e da ottenere l’entusiastica recensione del New York Times Magazine “Il più bel libro che leggerete quest’anno”, come cita il blurb in copertina.

   

  

   

   

 

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