Nove donne che, guidate dallo stile delicato e sensibile dell’autrice, raccontano tutto di sé, spogliandosi di fronte a Natasha.
Ma chi è Natasha? La psicoterapeuta che presta ascolto a racconti di vita, morte, gioie, dolori di nove donne completamente diverse l’una dall’altra per età, professione, origine, ideologie politiche ed estrazione sociale. Diverse in tutto, ma soprattutto nei motivi radicali che le hanno condotte nello studio di Natasha, la decima voce, la decima donna. Ci sono l’adolescente lesbica, l’anziana attrice che paga le conseguenze di una gioventù troppo spensierata, la vedova di un desaparecido che ancora aspetta il marito fiduciosa, la ragazza madre, la giornalista sola… E per chiudere arriva lei, Natasha, con la sua storia, perché la psicoterapeuta non è un mero buco nero che raccoglie aneddoti e vite degli altri: anche lei, sotto la maschera di professionista, nasconde i segni di vita, morte, gioie e dolori.
Dieci monologhi che scorrono con una scrittura che cattura l’essenza femminile, mostrandone infinite sfumature e nuance. L’abilità dell’acclamata scrittrice cilena (Noi che ci vogliamo così bene, I quaderni del pianto, ecc.) sta nel raccogliere in poche semplice parole emozioni contrastanti e per questo vere, femminili: sapienza, delicatezza, lucidità, dubbio, forza, timore, passione, rabbia, trasgressione, sventatezza, bontà… Bellezza, la bellezza senza tempo dell’universo donna.