Dieci fiumi per me posson bastare

Creato il 12 luglio 2011 da Zfrantziscu
di Alberto Areddu
Il Dosa dalle ricche acque Quelli che ci sbarellano tra Lidia e Paesi Baschi, si son mai chiesti cosa ci dice l'idronomastica sarda? Credo proprio di no. Essendo un argomento scabroso, non l'hanno mai voluto affrontare, e chissà quante concordanze col basco e quante col misterioso lidio avrebbero trovato!!! E bello sarebbe sentire quel che direbbe il Wolf che sostenuto dalle Università tedesche per sostenere che i Paleosardi erano tutto tranne che indoeuropei, non ci ha però voluto dire che cosa poco poco fossero in alternativa. E siccome amo arrampicarmi sugli irti specchi, me lo sono affrontato io, il tema. Con che risultati? Mah c'è sicuramente dell'indoeuropeo (magari non tutto è facilmente relazionabile al Paleobalcanico) ma c'è sicuramente anche del Paleobalcanico (pregreco, greco e traco-illirico). Il discorso sarebbe comunque lungo, io l'ho appena iniziato. Eccone qua, deprivate di qualche sale e annotazioni bibliografiche referenti, alcune nugae, con piccole aggiunte al saggio. Posson bastare, o vogliamo dimenticare?
Berissai, (fiume di Seulo) da cfr. col fiume albanese Berishe
Diara: ricorda l'alb. dhiarë ‘sentiero da capre, tratturo’ o Tšaroj/Tearos/Tiarantos ‘fiumi traci’ (*ter- ‘attraversare’), Tiarai (Anatolia tracia) Tiera (f. lucano)
Dosa/Flumendosa: Pittau e Blasco pensano che derivi da Flumen de Osa, che si ritrova altrove nelle forme Osa, Osu, Ossalla ecc... Rilevo tuttavia che l’Angius (nell'Ottocento) non lo chiama mai Osa, ma sempre Dosa, e il Fara lo chiama Dosum (nel 1400) onde per cui non lo sottrarrei a un cfr. succosamente interessante con alb. dosë ‘scrofa’ (voce considerata d’origine ie, che finisce quasi per coincidere con l’interpretazione dello Spano, che al significato semitico di dosen ‘fertile, pingue’ lo allacciava per le ricche acque); non sorprenda la denominazione 'scrofa' per un fiume: abbiamo altri casi in area balcanica, nei pressi di Salerno e in Inghilterra abbiamo il Sow affluente del Trent ; si ritrova poi come secondo elemento nell'idronimo Pappadosa (cfr. l'altro fiume Pappalope che probm. conserva l'illirico lope 'vacca'). A Isili si conserva il termine dosu/dossu 'maiale', ma Isili, dove si parla l'arbaresca/arromaniska, è centro di immigrazioni zingaresche balcaniche e la voce potrebbe risalire a questi (peraltro indatabili) input arbaresci.
Oba: nome di torrente, da cfr. con alb. hov ‘spingersi con forza avanti, attaccare, balzare’; abbiamo inoltre la fonte dalle ricche acque di Obistis/Ubisti (Nuoro, Pittau) con il tipico suffisso illirico - iste; per Blasco, Paleosardo, 112-133, Oba andrebbe invece con basco hobi 'gola' (che ahilui presuppone un Gob-)
Pirano: può andare con l’etnico degli Pirusti, tribù illirica; alb. pirë ‘ubriaco, che assorbe’ (dal verbo pi ‘bere’); Piran città istriana, con nei pressi il fiume Dragogna (noto in antichità come Argaonte, Argone), attestata in antico come Piranum (Am. Rav. 5,14)
Rémule (f. di Irgoli), da confrontare con alb. rrymë, rrem 'corrente d'acqua, canale', località albanese di Rremull
Sara: f. di Arbatax, il collegamento più evidente è con l’idronimo trace Sara ‘corso, torrente, fiume’ (cfr. ant. ind. sarā ‘fiume, corrente’)
Simana: ricorda f. alb. Seman; il cal. Simeri e quello siculo Simeto, relitti sostratici; ill. Semnus (Lucania)
Sisa: ‘nero’?, cfr. quando detto su sisaja
Tara: (f. di Vignola) e frequente onomastico Taras, da cfr. con alb. e messapico taras (‘veloce, rapido’), che sarebbe alla base del NL di Taranto, di fondazione illirico-messapica; in Albania abbiamo Tare. Base diffusa anche in area celtica

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