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Dieci luoghi comuni sulla scrittura che mi fan venir voglia di dedicarmi ad altro

Creato il 14 aprile 2012 da Mcnab75

Dieci luoghi comuni sulla scrittura che mi fan venir voglia di dedicarmi ad altro

Dopo il successo (più o meno involontario) di Dieci motivi per non diventare scrittore, Dieci motivi per non aprire una casa editrice (guest post) e di Dieci motivi per dedicarsi alla scrittura, torno a stilare un decalogo che irriterà qualcuno, divertirà qualcun’altro e lascerà indifferenti chi nella scrittura non ha proprio alcun interesse. Che siano loro ad aver capito tutto?
Battute a parte, ci sono alcuni discorsi tipicamente da scribacchini che mi irritano più di ogni altra cosa. Il limite è senz’altro mio, che riesco a “spoetizzare” qualunque cosa, ma credo che, oggettivamente parlando, certi luoghi comuni non si possono proprio più sentire. Quali sono?
Eccoli qui. Poi fatemi sapere se convenite o meno.

  • La scrittura è Arte. Può darsi di sì, può darsi di no. A me piace pensare che sia soprattutto creatività e divertimento. Quindi odio chi usa la parola “Arte” per sminuire i generi nazional-popolari, la fantascienza e qualunque libro privo di un fottuto sottotesto.
  • La scrittura è la passione più bella del mondo. Per chi scrive forse sì. Ma in realtà non ha più dignità della musica, della pittura, del tiro con l’arco o del trekking. E’ una passione e ha moltissimi lati positivi, ma non fa di voi superuomini, se non nei vostri sogni snob.
  • Se non hai letto questi manuali (segue elenco) non puoi scrivere. Sapete come la penso. I feticisti dei manuali io li odio. Gente squallida che trascorre l’esistenza a eviscerare il lavoro altrui, pensando di raggiungere una perfezione che, fra 20 o 30 anni, li porterà a scrivere il romanzo perfetto.
  • Se non hai pubblicato non puoi considerarti scrittore. Infatti c’è gente che pur di pubblicare è disposta a pagare di tasca propria. Senza contare chi vende 1000 ebook ma che, no, non è uno scrittore perché il suo libro non si può comprare in un negozio Feltrinelli.
  • La scrittura è un modo come un altro per diventare ricco e famoso. Qui ci scappa la risata. In primis perché trovo il concetto di partenza terribilmente sbagliato. In secondo luogo perché con la scrittura, se vi va bene, riuscirete a pagarvi un week end in un due stelle a Cesenatico. Una volta all’anno.
  • Guadagnare soldi con la scrittura è squallido. Per contro c’è anche chi sostiene che “vendere” una passione sia orribile. Aspetto ancora che mi spieghino perché vendere una canzone o una foto va bene, mentre chiedere dei soldi per una storia è un crimine.
  • Lo scrittore esorcizza i suoi demoni interiori. Può darsi. Ma, più probabilmente, si limiterà a raccontare delle storie nella speranza che piacciano al prossimo. Fa così schifo?
  • Scrivere racconti su un blog o su un forum non è la stessa cosa. E perché? Un pubblico di lettori è un pubblico, da qualunque parte lo si trovi. Perché l’anonimo compratore di un mio libro dovrebbe valere di più rispetto a un internauta che passa sul mio blog?
  • Mi piacerebbe tanto scrivere ma non ho il tempo per farlo. Ok. Non sei mica obbligato. Ma non lo trovi proprio mai mai mai? Anche i miei amici che giocano al calcetto la domenica hanno fidanzate, lavoro e magari pure figli. Ma per una vera passione in qualche modo ci si riesce a organizzare, dài.
  • Scrivo ma so di non essere bravo. L’umiltà va bene, ma gli scribacchini che passano l’intera esistenza a commiserarsi non li sopporto più. Chiunque scrive e fa leggere qualcosa a un pubblico deve in qualche modo credere di avere un barlume di talento. O almeno così la vedo io.

Filed under: riflessioni, top five e classifiche

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