Dieci minuti prima di cena

Da Stroszek85 @stroszek85

Mentre pensava a quell’imbecille di Bruno, il suo caro amico di sempre, che aveva giocato il 26 invece del 29, come si era caldamente raccomandato (“…fammi il favore, farò tardi in ufficio, stasera, ho dello straordinario, e non ci posso andare… giocalo secco secco, è ritardatario sulla ruota di Genova, non aggiungere nient‘altro, mi raccomando!…”), si rendeva conto di avere gli occhi fissi sullo schermo del televisore, quasi ipnotizzati, e le orecchie bombardate dalle parole continue ed instancabili della moglie: – …poi-in-tarda-mattinata-sono-andata-dal-verduraio-ma-sembrava-un‘-oreficeria-carissime-le-ciliegie-e-le-fragole-va-bene-che-sono-fuori-stagione-ma-questi-prezzi-non-s‘-erano-mai-visti-prima-c’-erano-le-zucchine-rincarate-di-altri-venti-centesimi-mi-sono-indignata-davanti-a-lui-e-non-me-ne-importava-un-fico-secco-delle-sue-occhiate-storte-e-gliel‘-ho-detto-senza-peli-sulla-lingua-quello-che-pensavo-delle-sue-zucchine-e-dove-doveva-mettersele-e-non-ti-dico-il-prezzo-della…-. Il tg1 delle 20, con quella biondina dai capelli lunghi e lisci, molto sicura di sé, comunicava notizie di vitale importanza, che lui sentiva il bisogno insopprimibile di vedere bene, oltre che di ascoltare attentamente, proprio nel momento in cui la moglie pronunciava il termine “lattuga“. (Accantonava in quell’attimo il pensiero di Bruno – caro amico, certo, ma incontestabilmente imbecille! – e subito si sorprendeva a immaginare di porre un freno definitivo, e poco ortodosso, al fiume in piena scaturente dalla bocca sempre in movimento della moglie). – Scusami cara, fammi ascoltare il tg, ti prego – con un dolce e serafico sorriso -. << Grande successo di ascolti per la trasmissione Ballando con le Stelle, condotta dalla bravissima Milly Carlucci… >>. – Ma-come-è-quasi-finito-e-ti-accorgi-adesso-che-c’-è-il-tg-non-ascolti-mai-quando-parlo-come-mai-quando-ho-qualcosa-da-dire-nessuno-mi-considera-e-quando-invece-c‘-è-qualcosa-da-sbrigare-tutti-chiamate-me-non-parliamo-poi-se-vi-serve-qualcosa-dal-supermercato-o-da-qualche-negozio-specifico-di-quelli-che-conoscete-solo-voi-nascosti-in-qualche-viuzza-sconosciuta-tanto-qui-c‘-è-la-serva-che-fa-il-giro-del-globo-per-soddisfarvi-e-che-sgobba-come-un-mulo-per-ogni-vostro-sfizio-e-poi-neanche-uno-che-mi-ascolta-se…- E continuava imperterrita a parlare, mentre Mollica recensiva il nuovo album di Mina.

Nel frattempo il piccolo Tommasino cercava il modo migliore per infilare il ditino indice destro nella presa elettrica e, conseguentemente, sperimentare le tante, grandi, potenzialità dell’energia; non riusciva però nell’agognato intento (a suo avviso sventuratamente) a causa dell’intervento tempestivo della madre. – Francesca-prima-ti-ho-detto-di-badare-a-tuo-fratellino-dove-ti-sei-cacciata-e-chiama-Federico-che-si-sta-spaccando-i-timpani-e-forse-non-ha-sentito-che-è-ora-di-cena-tra dieci minuti si cena… – Per un attimo le parole della donna avevano cambiato obiettivo, ma non per molto…- Vedi-se-non-ci-pensassi-io-in-questa-casa-chi-prenderebbe-la-scossa-chi-morirebbe-di-fame-chi-continuerebbe-imperturbabile-a-farsi-gli-affaracci-suoi…-. << Vi lascio ad Affari Tuoi. Seguirà Il Commissario Montalbano. Da me il più cordiale buona sera a tutti voi >>. “Che magnifico sorriso ha questa giornalista! Magnifico sì sì. E’ naturale poi che abbiano il record di ascolti. Però non ha tette. Ma deve avere un fondoschiena superbo. Peccato che la inquadrino solo per metà. Del resto li chiamano mezzobusti. Ma non è detto che inquadrino il mezzo migliore”. La sigla di chiusura. La pubblicità della Campari con quella bruna dal vestito rosso e la scollatura generosa. Gattuso carico di cianfrusaglie. Lo spot della Q8 che fa il verso a Harry Ti Presento Sally… “Domani devo andare a fare benzina. Quanta ne metterò?… 10, no, almeno 20… facciamo 15 e non ci penso più… Trovare dei numeri buoni buoni. Il Lotto è un gioco preciso preciso. Ci vuole costanza e fiducia. Costanza e fiducia. Tanta fiducia. Non bisogna mai mollare. No, mai mollare. Certo anche la fortuna. Prima o poi busserà in questa casa. Prima o poi. Ma lo sapevo che il 29 era buono buono. E me lo sono bruciato così. In queste cose devo fare da me. Fare da me. E faccio per tre. Non affidarsi mai a nessuno. Nessuno nessuno.Trovare dei numeri buoni buoni. Costanza. Fiducia. E fortuna. Prima o poi.”

- Federico-vuoi-uscire-una-buona-volta-da-camera-tua-tra-dieci-minuti-è-ora-di-cena-è-la-terza-volta-che-te-lo-dico-dobbiamo-sempre-aspettarti-te-ne-sei-accorto-forse-devo-venire-a-buttarti-fuori-da-quel-tugurio-che-è-la-tua-camera-a-calci-nel-fondoschiena-ah-ecco-a-proposito-devi-pulirtela-la-camera-domani-immediatamente-o-saranno-guai-seri-per-te-MI-SONO-SPIEGATA… – Lui aveva avuto sentore delle ultime parole della madre, ma il resto del discorso non lo aveva minimamente percepito, perché, come al solito, aveva il Liga a tutto volume nel nuovo Hi Fi (un Hi Fi da sborro, lo aveva definito Gianni, il suo amico di tante baldorie), regalatogli qualche mese prima per i diciotto anni dalla zia Luisa, sorella del padre. Due casse acustiche eccezionali! (uno sborro continuo!) <<…lo stereo a palla cento watt buoni per cassa…>> e si sentivano tutti… nella sua mente trasformavano la stanza in un Bar Mario tutto suo… un mondo di gente che ride, parla e beve in pace sacrosantissima la propria birra (un rutto continuo, kazzo!)… ma che rottura di coglioni! Aveva capito bene?! Domani doveva pulirsi la camera! <<…Mario dà un colpo di straccio al banco del bar…>> ma che grandissima rottura di coglioni! Di mattina c’era la scuola e non poteva mancare, kazzo! In uno slancio di secchionaggine, che al momento gli sembrava sincero, ma che nelle viscere sapeva essergli del tutto innaturale, aveva promesso a destra e a manca di riparare il 4 in ragioneria, ed ora non poteva tirarsi indietro (“ma perché non mi tappo la fogna ogni tanto?!”); poi alle 5 aveva l’appuntamento con Laura che ha la casa vuota (i suoi andavano a far visita alla zia Giuseppina), e che probabilmente, per questa storia della camera da pulire, sarebbe saltato… Che jella di merda! <<…Mario manda tutti a nanna e poi chiude il bar…>> come al solito, per una serie merdosa di coincidenze se la ritrovava sempre su per il culo! kazzo, non sono occasioni da perdere queste!… Un’altra rottura colossale era quando la madre gli imponeva di abbassare il volume “perché ci sono i vicini, perché non sta bene, per buona creanza, perché questo, perché l’altro“… ma che minkia d’un kazzo!!! (“- Ma non senti che casino da stadio fanno gli altri, ogni giorno, ma‘?! E magari alle 2 di notte, non alle 8 di sera… E tu li tratti con i guanti bianchi?!? -. – La maleducazione degli altri non è una scusante per noi, Federico! Ubbidisci e basta! E non ti permettere mai più di usare certe espressioni in mia presenza!!! “Casino” in questa casa non si è mai usato, non si usa e non si userà mai! Almeno finché ci sarò io! E’ chiaro?! -. – Sì, ma‘. Scusa, ma‘. -“)… Ma ben presto, oh, molto presto, avrebbe avuto i soldini (e forse anche i soldoni, a seconda di come andranno le paste al rave di sabato… “andranno a ruba, come sempre! ho anche una percentuale al bar…“) per comprarsi un’auto usata,  kazzo, non era importante che fosse chissà cosa, ciò che importava era la radio, kazzo, quella sì che doveva pompare di brutto… una radio colle contro-bocce quadre! sarebbe diventata il suo nuovo tugurio, nessuno gli avrebbe rotto, neanche la madre, e, soprattutto, ciò che era più importante, non avrebbe avuto stress a portarci Laura… qui in casa come kazzo si fa?! son sempre tutti in mezzo ai coglioni… se non c’è l’uno c’è l’altra, se non c’è l’altra c’è l’uno… soprattutto quella mezza troietta di sua sorella, che non si faceva mancare l‘occasione di pisciare fuori a babbo e mamma ogni singolo kazzo che lo riguardasse…

Intanto Tommasino, gattonando verso il tavolino del salotto, riconquistata la libertà di movimento, provava diligentemente ad introdursi alla sperimentazione sulla caduta dei gravi, provando a farsi cadere sull’amabile testolina, un soprammobile di dubbio gusto (quello della mamma), raffigurante la Statua della Libertà stilizzata (ricordo del viaggio di nozze a New York), con un piedistallo probabilmente di acciaio inox, presumibilmente 18-10 (quello delle pentole), verosimilmente pesante e doloroso se fosse cascato su una testolina piccina picciò (quella di Tommasino). – Francesca-dove-diamine-ti-sei-cacciata-a-Tommasino-chi-ci-pensa-mentre-cucino-sei-sempre-la-solita-scansafatiche-è-inutile-che-ti-attacchi-al-telefonino-tanto-stasera-non-esci-MI-SONO-SPIEGATA… -. – Vieni qua dal tuo babbino, che adesso gioca con te… Vieni Tommasino bello-bello, coccolino del tuo babbino -. – Euh! Buuuh! Quelo, vojo quelo, quelo vojo! Ahiou, buuuuuh engjoojouuucaaatooo, sooouliano daaitiinoooo vvojjo vvvojjjo quuejllooo! howlajeeeeh… – L’idioma del bimbo aveva bisogno di una traduzione simultanea di un’esperta glottologa al fine di essere comprensibile anche agli uomini qualunque. – Ma cosa vuole ancora? Deve avere fame, vero Sandrina?… -. – Ma-che-fame-e-fame-se-gli-ho-dato-la-pappa-appena-dieci-minuti-fa-credo-che-abbia-scambiato-la-nostra-statuetta-per-un-soldatino-e-la-vuole-per-giocarci-e-poi-che-ne-so-io-Arturo-vedi-un-po’-di-arrangiarti-anche-tu-qualche-volta-Arturo-SANT‘IDDIO-tu-sei-il-padre-Arturo-devo-fare-sempre-tutto-io-in-questa-casa-Arturo-Francesca-muoviti-con-quel-telefonino-o-te-lo-butto-dalla-finestra-sbrigati-a-levare-Tommasino-dalle-mani-di-quell‘-imbranato-di-tuo-padre-Federico-scendi-che-è-pronto-in-tavola-MUOVITI… -

- …sì, poi c’era anche Ile col suo nuovo fringuello; Ele che ora è tornata ad essere passera solitaria; Ale che aveva dietro almeno tre coiti precoci, visto che in questo periodo è condita alla puttanesca come non mai… no, non quella Ale!… quell’altra… quella che mi ha trombato il tipo… come non hai presente?!… è quella madam-de-pompadur di Terza D che viene a squola sempre con il reggipoppe bene in vista… sì, xké secondo me ci prende gusto a fare sbavare quel carognone fetido di mate… ih ih ih… e quello lì a calcolarci sopra il volume delle sfere… ih ih ih… chissà xké prende sempre 6 anche se non sa un pube di niente… sì sì sì, anche secondo me… sì sì sì, davanti e di dietro… ma in latino e italiano so che ha 4… la Lorenzi… sì, proprio quella cagna… con quella iena ridens non le bastano i capezzoli… ih ih ih… no, stasera clausura… vabbè, a domani, devo andare Gió… eh sì, certo! e secondo te come faccio?! con babbo e mamma che rompono gli atomi che non ho… anche se in realtà è soltanto mamma che rompe, a babbo sembra non interessare un pube di niente dove vado e con chi vado. Sai, lo vedo sempre più assente, nel senso, dico, sempre più chiuso in se stesso, praticamente… come se fosse ad un passo dall‘esplodere; mentre lei invece, praticamente… è ogni giorno più isterica, piena di mille agitazioni anche quando non ce ne sarebbe bisogno, dico… vedi ora, per esempio, è da un pezzo che strilla, dico… ossessionante!… la senti anche da lì?…  vabbe‘, ora devo proprio andare, Gió… no, sai, il fatto è che mi rendo conto che hanno bisogno di aiuto, praticamente… non so proprio che cosa fare, a parte badare un po’ a Tommasino… non so proprio di che cosa hanno veramente bisogno e che cosa posso fare io… praticamente… chissà dove saremo tra venti o trent’anni… no, tutta la mia famiglia intendo… ogni tanto ci penso, te l‘ho già detto, no?… intendo, temo di vederli completamente rincoglioniti, Gió… temo di vederci lontani da noi stessi… intendo, temo di vedermi sommersa da questa pazzia, Gió… vabbè, ora è davvero tardi, a domani, Gió… cia‘… cia’… cia’… -


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