- Il numero di libri pubblicati negli Stati Uniti è esploso. Più di un milione di titoli nel 2009, ovvero tre volte tanto rispetto al 2005. Più di due terzi di questa cifra comprendono auto-produzioni e ristampe;
- Le vendite sono in calo nonostante questa esplosione. Il picco massimo di vendite si è avuto nel 2007. Da allora, ogni anno, le vendite calano più o meno del 5%;
- La media delle vendite di libri è estremamente bassa, e cala altrettanto in fretta. Combinando l'aumento di titoli messi sul mercato con il calo delle vendite, risulta evidente che ogni singolo titolo vende pochissime copie all'anno;
- Un libro appena uscito ha meno dell' 1% di possibilità di essere esposto sugli scaffali dei bookstore. Visto il numero di titoli che escono ogni anno, per ogni spazio libero sullo scaffale ci sono dai 100 (piccole librerie) ai 1000 (grandi catene) titoli che ambiscono di essere esposti al pubblico;
- E' sempre più dura vendere libri. I vari generi sono ormai saturi. Per ogni argomento esistono moltissimi titoli che si fanno concorrenza. Ciò crea una enorme dispersione delle vendite, che si traduce in meno copie vendute per titolo;
- Molti libri, oggi, vengono venduti solamente nelle communities degli autori, e degli editori. Ogni libro ha una sua potenziale audience, ma vista la dispersione sopra descritta, i libri di un determinato autore finiscono per essere comprati solamente dalla stretta cerchia di fan dell'autore stesso. Difficilmente avviene un acquisto occasionale o per passa-parola;
- La maggior parte del marketing di un libro, oggi, è fatta dall'autore e non dall'editore. Visti i ridotti guadagni, l'editore tende a scaricare sull'autore la responsabilità di realizzare un buon marketing. Ruolo dell'editore diventa sempre più quello di fornire supporto logistico ai vari eventi... che però sono organizzati dagli autori, o di rendere reperibile il titolo sui vari canali di distribuzione;
- Nessun altro tipo di industria ha così tanti nuovi prodotti introdotti sul mercato annualmente. Ogni nuovo libro è un nuovo prodotto. Per ogni libro è necessaria un lavoro di impaginazione, distribuzione, immagazzinamento, etc etc fino alla vendita. Ciò costa denaro. Ciò riduce le possibilità di investimento sulla campagna pubblicitaria di un singolo titolo;
- La rivoluzione digitale sta espandendo il numero di prodotti messi in vendita, e il numero di canali di vendita. Ma non sta aumentando la vendita dei singoli libri. Il libro digitale non fa altro che consentire un allargamento del mercato a titoli che un tempo non sarebbero mai stati pubblicati. Ciò aumenta l'offerta, ma riduce le potenziali vendite del singolo titolo, ovviamente a causa della vastità di titoli a disposizione;
- Il mondo editoriale è in uno stato di agitazione senza fine. Stretti margini di guadagno, un sistema di business estremamente complesso, estrema competizione, crescita ripidissima di tecnologie e sistemi di comunicazione... tutto questo costringe gli editori a rimanere costantemente in uno stato di fibrillazione.
Voi cosa ne pensate?
Sulla pagina che vi ho indicato sono presenti anche sette possibili soluzioni a queste dieci terribili verità.
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