Diego Asproni: il custode della Terra

Creato il 02 dicembre 2010 da Zfrantziscu
di Luigi Natale (*)
Vedendo io non potere pigliare materia di grande utilità o diletto, perché gli omini, innanti a me nati, hanno preso per loro tutti l’utili e necessari temi, farò come colui il quale, per povertà, giugne l’ultimo alla fiera e, non potendo d’altro fornirvisi piglia tutte le cose già da altri viste, e non accettate, ma rifiutate per la loro poca valetudine. Leonardo da Vinci.

Diego Asproni con un suo dipinto

La luce dolce di settembre si posa su ogni cosa allungando il giorno. Le nuvole bianche comparse sulla collina paiono piccole culle, il mare parla di altre presenze. Come custodire nella vita tutta questa bellezza?Conosco un pittore che vive a Bitti, in Sardegna, che ha il dono dei legami scintillanti tra il visibile e l’invisibile. È Diego Asproni. Nei volti che dipinge c’è il mare, la montagna, gli alberi, il canto del paesaggio, la voce, il coraggio, la dignità, l’onore, la leggenda delle genti. Senza seduzione, Diego Asproni toglie uomini, donne e bambini da un mondo immobile e rassegnato: tra storia e coscienza la vita ritrova così riscatto in un bagno di luce. Quando sale su una scala per dipingere gli affreschi murali, la sua figura si fa celeste, i campi incontrano il cielo, restano sospesi tra gli astri, e in un istante inizia duraturo il grande viaggio del risveglio.

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(*) L'articolo è pubblicato anche sul numero 8, novembre 2010, di “Le simplegadi", rivista internazionale on line di lingue e lettereture moderne http://all.uniud.it/simplegadi

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