Il loro film è Diesis (2012): all’interno di una stanza, tenuta in penombra, un uomo (Matteo Ghisalberti) si avvicina al pianoforte, e si perde fra i pensieri, mentre inizia a suonare.
Tratto dal racconto Scatti senza anima, di Luca Zibra, sceneggiato insieme a Davide Cazzulani e Beatrice Portarena, il cortometraggio fa leva sulla voce off di Giorgio Melazzi (doppiatore italiano di videogiochi come Max Payne, e di cartoni animati come L’ispettore Gadget) per evadere dalle quattro pareti della stanza, e svelare allo spettatore, goccia a goccia, la reale essenza della storia.
Già dall’incipit il protagonista ragiona sull’importanza della fotografia: unico processo per riuscire a sfiorare l’immortalità, e in questa appassionata esposizione si inizia a intravedere il prossimo mutare del legame fotografia/tempo in immortalità/morte.
Sullo stesso dualismo gioca la fotografia, con decise virate da un freddo blu, al rosso, e il rapporto fra i due attori: lui che passa frenetico dalla musica alla fotografia, bloccato fra i suoi pensieri, e lei (Raffaela Zappalà), d’una bellezza pura, costretta a rimanere immobile musa ispiratrice, per l’eternità.
E una delle chiavi di lettura di Diesis è proprio la brama di possesso (eterno) che è alla base dell’atto fotografico. Riuscito l’utilizzo della camera a mano, che regala fisicità alle onde mentali in cui annega il protagonista, un po’ troppo prevedibile, invece, è la conseguenza reale del suo pensare.
Sempre all’interno di quattro pareti, si svolte il breve e riuscito cortometraggio horror dal titolo Dispatch, firmato da Stefano Argenziano
Basato sul racconto di Sean Elwood, e sceneggiato dal regista insieme ad Antonio Maffei, Dispatch racconta la notte di lavoro di Tim (Paolo Capozzo), un telefonista del 911. Una notte che, però, gli riserverà sorprese tutt’altro che piacevoli. Tra le telefonate “ordinarie”, che il telefonista gestisce con cordialità e consuetudine, s’insinua l’assurda chiamata di una donna (con la voce di Nadia D’Amico) ritrovatasi sul luogo di un inspiegabile massacro.
La trovata molto interessante e originale del corto è quella di far seguire l’evolversi del plot unicamente attraverso la voce della donna (e i rumori d’ambiente), che l’operatore ascolta dalle cuffie. Pur rimanendo sempre all’interno della stanza di Tim, la storia macabra ha una sua evoluzione e riesce a tenere ingabbiato l’osservatore (sarebbe meglio dire l’ascoltatore), anche grazie alla sua breve durata, crescendo in tensione alla scoperta della reale identità dell’omicida.
I vertici thrilling e l’atmosfera paranormale cresce anche grazie alla buona capacità tecnica del regista e alla livida fotografia di Mirco Sgarzi (32, di Michele Mastrello), che riescono a riportare all’interno della normale stanza da impiegato del telefonista tutto il senso di paura e d’attesa che si sarebbe dovuto respirare dall’altro capo del telefono. Esperimento davvero riuscito.
Luca Ruocco
DIESIS
Regia: Simone Chiesa, Roberto Albanesi
Con: Matteo Ghisalberti, Raffaella Zappalà
Sceneggiatura: Davide Cazzulani, Luca Zibra, Beatrice Portarena
Anno: 2012
Durata: 11’
Nazionalità: Italia
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Rc_f4KlgjI8
DISPATCH
Regia: Stefano Argenziano
Con: Paolo Capozzo, Nadia D’Amico
Sceneggiatura: Antonio Maffei, Stefano Argenziano
Anno: 2011
Durata: 14’
Nazionalità: Italia
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Ps5amfZx-1Y