La dieta mediterranea, fa bene alla “fertilità maschile, alle dimensioni dei genitali dell’uomo e riduce l’insorgere di tumori”. A riferire le ultime scoperte nel campo dell’alimentazione legata alla salute è Laura Di Renzo, nutrizionista e professoressa della sezione nutrizione clinica e nutrigenomica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, intervenuta alla rassegna ‘Incontri Mediterranei’ dal titolo ‘Dieta Mediterranea: una piramide di passioni – realtà e prospettiva’.
La dieta mediterranea, considerata dall’Unesco patrimonio dell’umanita’ da novembre 2010, e’ caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantita’ di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie. Il tutto accompagnato da vino o infusi. Il consumo dei cibi nostrani, porta ad una vasodilatazione dei corpi cavernosi dei genitali che tendono a riempirsi di sangue, irrorando, così, maggiormente le regioni dell’eros.
L’allarme della fertilità ‘al maschile’ ” che non è solo nazionale ma anche internazionale, arriva dalla comunità scientifca e dalle associazioni medici ed urologici che denunciano una riduzione della capacità di avere figli dovuta all’ambiente e che ricade sull’alimentazione”. Il crollo della fertilità ‘è legato alla catena alimentare che troppo spesso ci dà prodotti contaminati che influenzano negativamente il sistema endocrino.
Ad oggi la dieta mediterranea, che vanta seguaci in tutto il mondo, e’ sempre piu’ ignorata nei paesi d’origine, tra i quali l’Italia, dove sono cresciuti i consumi di grassi e calorie.