Questo aspetto è molto importante perché mangiare sano e mangiare buono con la dieta mediterranea significa avere una buona consapevolezza di quel che si mette nel piatto: in merito alla quantità ed alla qualità. Il pesce ha un contenuto di proteine analogo a quello della carne, e come essa apporta proteine "nobili", ossi ricche di amminoacidi essenziali.
Nel piatto però portiamo anche una certa quantità di grassi, quanti dipende dal tipo di pesce:
- i pesci "magri" hanno una quantità di grasso inferiore al 5% in peso, ed i più comuni sono orata, triglia, sogliola, merluzzo, palombo;
- i pesci "grassi" invece superano questo valore e i più noti sono sgombro, sardina, aringa, cefalo.
I pesci grassi apportano circa il doppio di calorie rispetto agli altri, tuttavia è bene ricordare subito, prima di creare qualche incomprensione, che il grasso del pesce è "buono": tutti i pesci, e specialmente quello "azzurro", sono ricchi di acidi grassi Omega 3. La letteratura scientifica è ricca di studi che sottolineano come l'apporto di Omega 3 della dieta contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Il pesce comunque contiene anche altri importanti micronutrienti: vitamina A, vitamina B soprattutto nei pesci grassi, vitamina D concentrata soprattutto nel fegato di merluzzo, tonno, salmone, aringhe e sgombri. Tuttavia non è proprio comune nelle ricette che siamo abituati a servire mangiare anche il fegato del pesce!
Le ricette a base di pesce sono piuttosto ricche di sali minerali, soprattutto calcio e iodio: abbondati soprattutto in baccalà, acciughe e palombo.
Lo iodio però è molto abbondante nei crostacei, che però in genere godono di cattiva fame perché hanno anche un certo contenuto di colesterolo. Ma a dire il vero questo non è un vero problema soprattutto per chi mangia sano e conduce uno stile di vita attivo. Soprattutto perché non sono alimenti che si mettono in tavola ogni giorno!
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