In particolare, il Commissario europeo responsabile per l'istruzione, Androulla Vassiliou, ha affermato: "La correlazione tra genere e risultato educativo è mutata notevolmente nell'ultimo cinquantennio ed ora le differenze acquistano forme più complesse. Il personale scolastico è costituito principalmente da donne, ma i sistemi educativi sono gestiti da uomini. Il numero maggiore di laureati sono donne, mentre il fenomeno della dispersione scolastica interessa per lo più i ragazzi."
Presentiamo qui di seguito alcuni risultati chiave dello studio:
I ruoli di genere e gli stereotipi sono il principale ostacolo da superare
Tutti i paesi europei, tranne alcune eccezioni, dispongono di politiche in materia di parità tra i sessi nel campo dell’istruzione o intendono dotarsene. L’obiettivo primario è superare i tradizionali ruoli e gli stereotipi legati al sesso. Tra gli altri obiettivi vi sono: l’aumento della presenza delle donne negli organi decisionali, il superamento dei modelli relativi ai risultati educativi in funzione del sesso, e la lotta alle molestie basate sul genere nelle scuole. Scarse sono le iniziative dei governi volte a informare i genitori sulle tematiche della parità tra i sessi e a coinvolgerli maggiormente nella promozione della parità di genere nel mondo dell’istruzione. Le ragazze raggiungono di solito livelli di istruzione più elevati e ottengono un punteggio maggiore negli esami di diploma rispetto ai ragazzi mentre questi ultimi hanno maggiori probabilità di lasciare la scuola o di ripetere l’anno. Da indagini internazionali emerge che i ragazzi tendenzialmente non hanno buone capacità di lettura, mentre le ragazze hanno di solito maggiori problemi con la matematica: queste considerazioni riguardano circa un terzo dei sistemi educativi in Europa. Il background socio-economico rimane tuttavia il fattore maggiormente determinante.
L’orientamento professionale con connotazione di genere è rivolto alle ragazze
Molti ragazzi e molte ragazze delle scuole secondarie superiori continuano a scegliere carriere che rispecchiano i ruoli tradizionali di genere. Occorre offrire un orientamento professionale adeguato per affrontare la questione e si devono sensibilizzare i consulenti che indirizzano i giovani nella scelta delle carriere per consentire loro di avere una maggiore consapevolezza delle problematiche di genere e per avere gli strumenti per mettere in discussione gli stereotipi.
Un orientamento che tiene in considerazione le componenti di genere è disponibile attualmente solo nella metà dei paesi europei, ed è rivolto per lo più alle ragazze piuttosto che ai ragazzi: si tratta, di solito, di incoraggiamenti alle ragazze a scegliere carriere nel campo della tecnologia e delle scienze naturali. Anche se vi sono iniziative e progetti individuali interessanti, mancano strategie nazionali di portata generale, volte a superare gli stereotipi di genere per quanto riguarda la scelta delle carriere come mancano anche le iniziative rivolte ai ragazzi.Le politiche relative all’istruzione superiore si prefiggono per lo più di accrescere il numero di donne nel campo della matematica, delle scienze e della tecnologia
Le donne rappresentano la maggioranza degli studenti e dei laureati in quasi tutti i paesi e sono particolarmente presenti nel mondo dell’istruzione, della sanità, nel welfare e negli ambiti umanistico e artistico. Gli uomini sono maggiormente presenti nell’ingegneria, nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni.Circa i due terzi dei paesi hanno posto in atto politiche per la parità tra i sessi nel campo dell’istruzione superiore, che tuttavia riguardano soltanto le donne. D’altra parte, la proporzione delle donne tra il personale didattico nelle istituzioni dell’istruzione superiore cala progressivamente con l’ascesa nella piramide accademica. Tuttavia, soltanto un terzo dei paesi ha attuato politiche concrete per affrontare questo problema di segregazione verticale. http://www.indire.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=10571