Dig_it in italia nasce il giornalismo on demand

Creato il 13 aprile 2010 da Leliosimi @leliosimi

il sito web del progetto

Luca De Biase segnala nel suo blog la nascita di un nuovo progetto, Dig_it: “Lo SpotUs all’italiana”.
E in effetti le affinità con la startup americana finanziata dal Center of Media Change, sono diverse. La prima e più evidente è quella che attraverso il web, freelance e lettori possono proporre servizi di approfondimento e promuovere temi da finanziare per realizzare reportage di qualità.
Insomma dopo la nascita, alcune settimane fa, di YouCapital la prima piattaforma italiana per il crowdfunding journalism oggi nasce questo nuovo progetto a sostegno del giornalismo d’inchiesta che si basa sul finanziamento partecipativo (anche se i responsabili nel sito non utilizzano mai il termine crowdfunding). Il fatto che Dig_it veda la luce proprio nel giorno del Pulitzer al giornalismo investigativo e non-profit di ProPublica, è ovviamente un caso, ma sicuramente di buon auspicio.

Per il momento come ‘assaggio’ sul portale di Dig_it sono presentate alcune inchieste sui blogger in Italia, omeopatia, handicap e creatività, emigrazione clandestina in Senegal.

Lo staff Dig_it è formato da Roberto Marino (docente alla Iulm di Interface Design), Andrea Franchini (giornalista con un lunga esperienza in quotidiani come Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) e dalla giornalista Claudia del Vecchio.

Il progetto è molto ben presentato sul sito web, qui ne riporto alcuni passi:

  • la redazione deve garantire un corretto e accurato servizio giornalistico agli utenti, oltre a rappresentare il secondo paio di occhi prima che un servizio venga pubblicato e al tempo stesso è l’interlocutore del freelance mentre questo lavora e sviluppa il suo servizio. Inoltre, la redazione lavora con il giornalista realizzando tutte le fasi di editing dell’inchiesta, il montaggio, la sua messa online.
  • I nostri partner possono essere anche aziende che – per ottenere un copyright provvisorio per l’esclusiva della prima pubblicazione – devono sottoscrivere almeno il 50 per cento del costo ipotizzato.
  • Se qualcuno si offre come volontario per aiutare il freelance contatterà la redazione che farà incontrare il freelance e il “volontario”. Dig_it incoraggia il giornalismo partecipativo.
  • Il contenuto del servizio viene messo online secondo le vigenti norme del diritto d’autore e del copyright e chiunque può riprenderlo con la citazione dell’autore. Dig_it collaborerà con diverse realtà editoriali per dare ai servizi la maggiore visibilità possibile.

su questo tema:

Il sito web di Dig_it

La notizia scelta e comprata in Italia il giornalismo on demand (Repubblica)


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