1.Out on The Side 2.She Darked the Sun 3.Don't come rollin' 4.Train leaves Here This Morning 5.With care from Someone 6.The Radio Song 7.Git It On Brother (Git In Line Brother) 8.In The Plan 9. Something's Wrong
1.No Longer A Sweetheart Of Mine 2.Thought the morning through the night 3.Rocky Top 4.So Sad 5.Corner Street Bar 6. I bowed my Head and cryed Holy 7.Kansas City Southern 8. Four Walls 9. Polly 10. Roll in my Sweet baby's arms 11.Don't let me Down
Ho un’adorazione incondizionata per Gene Clark. Lo ritengo uno dei pochi geni del mondo del Rock, adoro le sue canzoni, il suo modo di cantare, i suoi dischi solisti, i suoi lavori con i Byrds, (tra l’altro una delle mie band preferite), e i suoi due dischi e il suo progetto musicale con Doug Dillard. Il fantastico viaggio di Gene & Doug ha origini nel 1966, quando dopo aver abbandonato Crosby e compagni (ufficialmente per la sua paura di volare) Harold Eugene Clark, autore di alcune delle pagine più belle dei Byrds (“I’ll feel a whole lot better”, “So you want to be a rock ‘n’ roll star”, “Eight miles high” solo per citarne alcune), si prende un periodo di riposo, in cui decide di “tornare indietro”, alla ricerca delle sue radici, al suono e allo stile della musica del Sud Rurale. Un anno prima degli stessi Byrds, abbraccia il country e lo sposa con il rock, grazie al disco pubblicato con i Gosdin Brothers nel 1967, due fratelli musicisti country. Inutile dire che il disco, inciso per la Columbia Records, è un piccolo capolavoro perduto. Gene Clarke ha una personalità forte e dalle mille sfaccettature, introverso ed intimista nel songwriter, esagerato nel suo modo di vita (girava per Los Angeles a 150 km/h sulla sua Ferrari) e nell’ uso di alcool e droghe che lo porteranno prematuramente alla morte nel 1991 alla età di 47 anni; il tutto unito a un amore sviscerale per la musica, al fatto di considerarsi un musicista e non una rock star e purtroppo (o per fortuna) a un carattere difficilmente gestibile. Queste sue caratteristiche lo portano nel 1968 ad incontrare un altro personaggio con la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo : Doug Dillard banjoista del gruppo Country dei Dillards. I due decidono di provare a miscelare Folk, Bluegrass, Rock e Pop, cosa che oggi sembra scontata e banale, ma che nel 1968 ebbe un impatto devastante e cambiò, possiamo dirlo, la storia del rock, cambiamento che avvenne anche (e soprattutto) grazie ai dischi dei Byrds e dei Flying Burrito Brothers dello stesso periodo; purtroppo il viaggio di Doug e Gene verrà "dimenticato" rispetto a dischi degli illustri colleghi e rivalutato, come al solito, soltanto anni dopo. I due si chiudono in studio e grazie all’ aiuto di Chris Hillman (mandolino), ed il giovane Bernie Leadon (ex Hearts and Flowers e futuro Eagles) alla chitarra incidono “The Fantastic Expedition of Dillard & Clarke” Il viaggio comincia in modo fantastico a partire dalla copertina (Gene e Doug seduti rispettivamente su una Harley Davidson e su un Sidecar pronti a partire per un nuovo “Viaggio”) ed il disco è semplicemente :S-T-U-P-E-N-D-O!!! Un mix perfetto di: Folk, Bluegrass, country, rock pop, con il songwriting meraviglioso di Clark aiutato da Dillard e dal giovane Leadon. Le capacità compositive di Clark si evidenziano in due brani meravigliosi “Out on the side” stupendo pezzo in puro stile Gene Clark : midtempo ed armoniosa con rimandi al country, e “Train leaves here this morning”, brano che diventerà un million seller nella versione degli Eagles del 1973. “The Radio Song” è un capolavoro assoluto : melodica, con chitarre, banjo e mandolino che suonano insieme alla perfezione, ed una dimostrazione di quanto il mondo del rock, a volte, sia ingiusto : I R.E.M. hanno costruito una carriera sfruttando lo stile di “Radio Song”, mentre Gene Clark non ha raccolto neanche la metà di quello che gli sarebbe spettato.
Foto Della label della mia copia in vinile di AMLS939 versione originale inglese, il Box con i llogo e la tromba sulla sinistra e la label color marronne venne usata dalla A&M ,sia in USA che in UK ,dal 1964 a metà anni settanta
Dillard & Clark - "The Radio Song" - (Sample)“She darked the Sun” è una ballata country, dolce e caratterizzata dal banjo di Dillard, "Don't come rollin' " è un bel talking blues countryzzato molto dylaniano. Una melodia alla Beatles (personalmente mi ricorda “Eleanor Rigby) con venature folk inglese sottolineata dal banjo, dall' harpiscord e dall' armonica per “With care from someone” davvero fantastica.
"Something wrong" è un lento in stile Clark, una bellissima song quasi crepuscolare infine il classico di Lester Flatt “Git It on Brother (Git It in Line Brother)” è un trascinante bluegrass, con il banjo di Dillard che la fa da padrone. L'Lp inciso per la A&M non vendette molto, ma fu una pietra miliare del nascente country rock. I due proseguirono la loro collaborazione e l’anno successivo, nel 1969, uscì un secondo capitolo “Through the Morning, Through the Night”, sempre per la A&M records. Il disco è un buon lavoro, ma non è al livello del precedente, probabilmente Clark in quel periodo viveva una fase di appannamento e le sue composizioni originali per il loro secondo disco furono solo quattro. Inoltre Chris Hillman e Bernie Leadon, nel primo Lp disco veri e propri membri occulti della band, qui limitarono molto il loro contributo, anzi pare che l’inserimento della allora ragazza di Dillard, Donna Washburn, fece abbandonare il “Gruppo”a Bernie Leadon. In compenso, come special pickers troviamo segnalati Pete Sneaky (maestro della Steel guitar) dei Flying Burrito Brothers e il solito Chris Hillman . Nonostante un possibile caso di “Yokonoismo” il disco, come detto, è un bel lavoro anche grazie alla scelta delle cover che vengono suonate ed interpretate in modo eccezionale. I brani scritti da Clark sono “Through the Morning, Through the Night” con piano e steel guitar di Sneaky Peters in evidenza in una song stupenda, coverizzata tra l'altro da Robert Plant e Alice Krauss in “Raising sand “del 2008, “Polly” (anche questo brano coverizzato da Plant e Krauss) lento stupendo da brividi, è il secondo brano di Gene Clark. Gli altri due brani sono "Kansas City Southern" un bel country rock con un testo basato sulle sue storie da ragazzo del Missouri e la oldie "Corner Street bar". Il resto dei pezzi è composto da cover, e vi sono delle interpretazioni da antologia, "So Sad" degli Everly Brothers su tutti : è bellissima e l'interpretazione vocale di Clark è superlativa. Il lato bluegrass - country del duo è qui rimarcato dalle ottime versioni di "No Longer Sweetheart of Mine", dal superclassico di Carl Monroe (e uno dei miei brani country preferiti) "Roll in my Sweet baby's Arm" dal brano cantato da Donna Washburn "Rocky Top" e dal traditional "I bowed My head and cried Holy". "Four walls" è un ottimo blues country e il disco si chiude con una bellissima versione di "Don't Let me Down"dei Fab Four (versione che ritengo seconda solo alla inarrivabile cover di Fraser & Debolt http://thefreewheelingroover.blogspot.it/2013/02/fraser-debolt-with-ian-guenther.html).
Foto della label della mia copia in vinile di SP4203, probabile stampa di fine anni settanta-inizio anni ottanta, la label biancastra con il logo A&M sfuato è stata usata da metà anni settanta fino a metà anni ottanta
Dillard & Clark -"So Sad" -(sample)Ovviamente il disco ebbe poco successo, ma Clark aveva già in mente nuove esperienze, e i due si separarono. Gene iniziò una carriera solista che vide la pubblicazione di alcuni veri e propri capolavori ("White light"1971, "No Other" 1974, "Two Side from Every Story" 1977), Doug continuò brevemente con la Doug Dillard Expedition per riprendere poi a suonare per tutti i gli anni settanta country e Bluegrass, ma queste sono altre storie che forse un giorno troveranno spazio in questo Blog. Come detto Clark morì nel 1991, Dillard nel 2012, il loro fantastico viaggio rimarrà sempre vivo.