Dimentico

Da Marcello89
Ho la memoria troppo corta e…dimentico. 
Dimentico facilmente. Lo so, dimenticare è da distratti, da sbadati, da persone che fanno qualcosa così…senza darle davvero senso. Il mio problema, invece, è l’esatto opposto. Io dimentico perché odio il disordine, anche se ogni tanto è l’unico posto in cui mi sento davvero a casa. Perché ho bisogno di spazio per muovermi: non mi piacciono gli intralci, voglio sentirmi libera e i detriti dei dispiaceri occupano troppo. Dimentico per stare meglio. Per alleggerire il peso delle delusioni che tante volte le mie spalle hanno dovuto sopportare. Le spine dei rancori mi hanno fatto sanguinare lacrime amare. Il rumore assordante dei rimpianti mi ha stordito con il suo fracasso muto. La cattiveria dell’orgoglio mi ha fatto più volte lo sgambetto, facendomi finire in pozzanghere di inutilità. Dimentico il male ricevuto perché credo nel bene, credo che possa sovrastare ogni ombra che ha tentato di imporsi sul sole di un sorriso troppo fragile.
Credo nei gesti con cui si chiede scusa, non nelle parole, perché volano via col vento e, col tempo cambiano sfumature diventando ciò che non sono mai state, plasmate dall’abile mano della memoria che baratta i ricordi con la fantasia. Credo nel “ricominciamo” perché so che niente può tornare indietro, né come prima. Ma può rifarsi comunque posto nella tua vita…se lo vuoi.
Credo nel puro condividere gli istanti, smezzarli come un pezzo di pane per sfamare di emozioni anche chi ti sta accanto. Credo nelle seconde possibilità e anche nelle terze se è il caso, ma poi basta perché rischi di dover cercare i brandelli di te per le vie infinite dell’universo e potresti non ritrovarti mai. Credo nelle gioie che si moltiplicano e nei dispiaceri che si riducono quando hai vicino qualcuno disposto a tenderti la mano sempre e comunque.
Credo nei sogni che ti regalano speranze enormi e ti riempiono. Credo anche in quelli che si trasformano in utopie, che sono destinati a rimanere stupidi desideri ma che, per una frazione di secondo, ti fanno star meglio. Ecco, è per quei frammenti che vale la pena vivere. Credo nelle persone che restano e in quelle che vanno via…in quelle che ci sono a singhiozzi, in quelle che avresti voluto che ci fossero e anche in quelle che neppure salutano prima di abbandonarti per sempre, perché non siamo altro che la somma di tutti loro. Credo in una ragione che dà senso a ogni cosa. Credo anche che dimenticare serva a tutto ciò. Serve a credere di più e a non demoralizzarsi se le instabili certezze che ti reggono dovessero un giorno sgretolarsi. Quando ciò avverrà, dimenticherò ciò che non è andato come volevo, metterò da parte le macerie rimaste, mi rinchiuderò in una bolla di forza e pazienza e troverò altro in cui credere. La resa è per i vigliacchi.