Una gentile lettrice (presumo sia una donna!) è arrivata su questo blog digitando la chiave di ricerca: "libri tipo training love?"...
Posso capire benissimo perché questa sconosciuta fanciulla (ma che già mi sta simpatica) cerchi qualcosa di simile a Training in Love: anche io ho adorato quel libro, la sua freschezza, originalità e anche profondità - una profondità non urlata, semplice e gentile, che mi ha conquistata.
E dunque, quale lettura potrei consigliare alla lettrice, nel caso ripassasse di qui? È difficile trovare un romanzo che racchiuda tutte le qualità di Training in Love — a volte si trovano romanzi divertenti, ma che non toccano il cuore; altre volte lo fanno, ma risultano troppo tragici e pesanti.
Pensa che ti ripensa, mi è venuto in mente un libro che forse potrebbe andare. Io l'ho trovato splendido: gli ho affibbiato 5 stelle, e voi sapete che i 5 stelle nella mia libreria sono più rari che il prosciutto nel mio frigorifero. Il romanzo in questione è Dimmi che è vero di TJ Klune. Alle prime pagine vi sembrerà solo un libro fatto per ridere — ma che dico ridere, sbellicarvi dalle risate, tanto da farvi mancare il respiro — ma proseguendo la lettura la dolcezza dell'autore, e anche la sua sussurrata (quasi imbarazzata) profondità, vi colpiranno.
Trama: Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster no. Anzi, Paul non crede quasi in niente. Ha trent’anni, è leggermente sovrappeso, e le sue caratteristiche migliori sono l’umorismo caustico e il modo colorito e vivace di commentare quel poco che gli succede. I suoi migliori amici sono Rotelle, un cane con due zampe, e Helena Handbasket, una drag queen sull’orlo del bipolarismo. Paul trascorre le giornate in un cubicolo a svolgere un lavoro senza prospettive, e si ripromette di continuo che se il pappagallo omofobo di sua nonna lo insulterà un’altra volta, gli tirerà il collo.
Poi arriva Vince Taylor. Vince è il suo esatto contrario: sexy, sicuro di sé, e più ottuso di una gallina. E quando, per qualche ragione sconosciuta, questa specie di dio comincia a fargli insistentemente il filo, Paul si convince di essere il bersaglio di uno scherzo, perché non è possibile che uno come Vince possa essere interessato a un perdente come lui. Ma dopo averlo investito con la propria auto – involontariamente e con il terrore di aver commesso un omicidio – Paul è costretto a guardare Vince con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato solo da se stesso. Un ostacolo che sembra incapace di superare, almeno finché Vince non è costretto ad affrontare un doloroso evento familiare, e Paul deve decidersi ad accantonare i propri dubbi e stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.
Non riesco a fare una recensione di questo romanzo: mi è piaciuto troppo. Tanto che per molte sere di fila ho continuato a riaprirlo e a rileggere alcuni passaggi. Vi consiglio solo di leggerlo. Lo adorerete!
PS. Di TJ Klune ho letto anche Un insolito triangolo e La nostra identità; più drammatici questi, forse un po' troppo... rimuginanti per me, ma comunque carini. Mi è piaciuto molto anche John & Jackie, un racconto lungo non tradotto in italiano: per fortuna l'inglese di TJ Klune è più che semplice, e se ve lo dice una schiappa come me... potete crederci :)