Dimmi che lavoro fai e ti dirò che scrittore sei (meme)

Da Anima Di Carta
Qualche giorno fa, tra i commenti al post sul finale di un romanzo, si parlava  di come il lavoro “ufficiale”, insomma quello che facciamo per vivere, influenzi il nostro approccio alla scrittura, di come per esempio chi si occupa di questioni tecniche finisca per portare questa forma mentale anche nel suo creare storie. Barbara Businaro ne ha fatto un meme, a cui ho deciso di partecipare.
In realtà, è da parecchio tempo che non ho più un'occupazione “ufficiale”, ma aver lavorato per oltre quindici anni nell'ambito giornalistico ha lasciato senz'altro un'impronta su di me, con conseguenze anche sulla mia scrittura. Rifletterci è stato un esercizio interessante che voglio condividere con voi.
Ho lavorato in due tipi di redazioni: quotidiano e rivista specialistica. Anche se le modalità e i tempi erano diversi e svolgevo anche attività collaterali, per entrambe scrivevo articoli e revisionavo quelli dei miei colleghi. Quindi, si potrebbe pensare che il mio lavoro “vero” e quello per hobby abbiano molto in comune, visto che pur sempre di scrittura si tratta. Eppure, la scrittura giornalistica e la narrativa hanno poco da spartire, e per certi versi scrivere storie mi ha obbligata a rivedere un po' la mia scrittura e a volte anche dimenticarmi di certi aspetti e dello stile giornalistico.

Cosa mi sono portata dietro dal mio lavoro


Mania per la revisione
Aver riletto e corretto tanti testi non miei (una attività che odiavo profondamente, detto per inciso) mi condiziona ancora oggi, tanto che tendo a scrivere e revisionare sempre in contemporanea. Cerco sempre di rileggere i testi in modo ipercritico e riscrivo moltissime volte. Affinare i testi è ovviamente essenziale se sei un giornalista, soprattutto quando hai dei vincoli precisi sulla lunghezza di un articolo.
Cercare informazioni e verificare le fonti
Una grande parte del lavoro giornalistico consiste nella ricerca di materiale per gli articoli. Ho conservato quest'abitudine anche riguardo alla narrativa, sia per gli ambiti che conosco che per quelli che non conosco. Svolgo moltissime ricerche, su libri o internet, per farmi un'idea generale di qualcosa o per poter inserire i dettagli giusti e dare un'idea di realismo.
Curiosità giornalistica
A volte mi viene spontaneo fare domande alle persone per sapere di più di loro o delle situazioni che vivono, per poterle inserire in seguito in qualche storia, proprio come si intervistano le persone quando c'è da scrivere un articolo. Le antennine scattano soprattutto quando sento raccontare storie bizzarre o interessanti.
Prendere appunti preliminari
Carta e penna sono ancora alleati fondamentali per la fase di prewriting, così come lo erano per il mio lavoro. L'esigenza di fissare le idee nero su bianco, magari facendo uno schema preliminare prima di svilupparle, è fondamentale quando si butta giù la bozza di un articolo. E lo è ancora oggi, anche se qualche volta mi lascio andare all'ispirazione e tralascio questa fase.
Chiedersi: cosa vuole sapere il lettore?
Questo è un punto delicato, perché se lavori per un organo di informazione, non sei mai libero al 100% di scrivere quello che pensi o di descrivere la pura verità. Ci sono sempre dei confini che devi mettere ai contenuti che stai diffondendo. Devi pensare bene a cosa stai comunicando al lettore e al linguaggio da usare. Questo discorso vale sia per gli articoli di cronaca, che per i pezzi di approfondimento. Di fatto chi legge vuole un certo tipo di approccio, se lo aspetta. Nella narrativa, non sempre si fa questo ragionamento, si racconta una storia e il lettore spesso passa in secondo piano.
Schematizzare

Scrivere un articolo comporta una grande dose di schematizzazione. D'altra parte lo vediamo anche quando scriviamo un post. Si tratta di dare una forma al testo in modo che le informazioni siano raggruppate in modo efficace e logico. Nella narrativa esistono altri tipi di schemi e regole. Ma comunque provare a organizzare i contenuti (informazioni in un caso, trama nell'altro) in modo da ottenere il maggiore impatto su chi legge è un principio valido per entrambi i settori. Una sfida non facile, in entrambi i casi!
Il mio approccio alla scrittura è sempre stato una via di mezzo tra creatività e razionalizzazione. E indubbiamente ho avuto modo di coltivare molto nel mio lavoro quest'ultimo aspetto.
Spero che parteciperete anche voi al meme, in modo da confrontarci e poterci conoscere più a fondo.