“Dimmi che non vuoi morire” di Anna Maria Borrello

Creato il 07 luglio 2013 da Vivianap @vpicchiarelli

Nell’incanto di una calda primavera romana si intrecciano le esistenze di otto giovani donne quando una di loro viene assassinata. Un giallo venato di irresistibile umorismo, una storia d’amore, un omaggio alla passione per i libri.
Una giornalista dalla morale elastica, una cardiologa malata di romanticismo, un’attrice di teatro che sopravvive servendo cocktails e stuzzichini in un locale di lusso, un’addetta alle pulizie, un’impiegata di banca, una laureata in lettere costretta dalla crisi a farsi sfruttare in un’agenzia immobiliare, una pierre bellissima, una moglie trascurata: otto donne le cui esistenze cominciano a sovrapporsi quando una di loro viene barbaramente assassinata.
E’ il primo di una serie di omicidi accomunati dalla tecnica e da un gioiello che l’assassino lascia sul corpo delle vittime.
I carabinieri agli ordini del seducente capitano Palmerio e la cardiologa agli ordini del proprio cuore ammaliato dagli occhi grigi del gelido capitano, danno vita a una affannosa caccia all’uomo per fermare l’assassino prima che uccida ancora. Solo nelle ultime pagine ogni tessera trova la propria collocazione nel puzzle di omicidi efferati, innamoramenti, interviste, titoli di libri, feste sontuose in cui il confine tra comicità e tragedia ha sempre lo spessore impalpabile di una tela di ragno.
Un libro che si legge come…un film.

Un romanzo troppo troppo frammentato, ho fatto fatica a seguire i continui passaggi e gli scambi di punti di vista da un personaggio all’altro. L’idea di affidare a dei capitoli brevissimi, sorta di istantanee narrative, lo sviluppo della storia, poteva anche essere interessante, ma il tutto andava strutturato in modalità meno sincopata. Il giallo a cui dovrebbe appartenere il libro è decisamente sbiadito. Peccato.


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