Questa è la condizione naturale per le coppie di fatto omosessuali maschili, per molte femminili e anche per convivenze eterosessuali.
Sono soprattutto un target emergente, anzi, sono il target emergente per definizione negli ultimi anni.
In rete fanno parte di quel magmatico mondo che rientra in un preciso stile di vita che trova le essenze caratteriali in questo manifesto che ho trovato casualmente ma che , proprio per la serendipità dell’evento, ritengo sia il classico segno del tempo.
In questo documento, che scorre senza soluzione di continuità dentro un obsoleto formato flash, ci sono tutte le parole chiave di un mondo ipertecnologico ma non nerd, attento alla qualità ed ai valori individualisti, che coniuga edonismo e impegno, la ricerca di esperienze e la tradizione, il sapere e la leggerezza.
In altre parole ‘l’uomo senza qualità‘, emblema della crisi, cesura tra la fine di un mondo e la nascita di qualcosa di cui possiamo solo rilevarne un profilo annebbiato.
Il marketing anglosassone e francofono li sta scannerizzando da tempo per sedurli, ma in verità, finendo per restarne sedotto.
Tanto che una nuova parola d’ordine ‘No kids’ sta generando prodotti e servizi in importanti segmenti domestici e turistici, come le vacanze, il mercato immobiliare, l’automobile, il tempo libero.
In effetti, in un periodo di grave crisi dei consumi, gli stili di vita che possono permettersi un alto tenore di vita sono quelle sulle quali si concentra la comunicazione di nicchia e l’esempio più recente è stata la campagna IKEA e quella Eataly che hanno immortalato le coppie omosessuali nei loro manifesti pubblicitari con tanto di strascico polemico con la politica conservatrice.
Sicuramente anche in questa polemica rientra il digital divide, in questo caso tra una visione antimoderna che vede nel web ( lo stesso gruppo culturale che decenni addietro riteneva la tv demoniaca ) la fonte della corruzione e dell’ispirazione anti-tradizionale e quella che utilizza il web proprio per organizzare la propria vita in un modo più libertario e personale, pur restando connesso a tutto il resto dell’universo.
Se Giovanardi non capisce come si possa restare uomini senza avere figli ovviamente non si può pretendere che lo capisca colei che ha cose più impellenti da fare, come ad esempio andare a ritirare il figlio all’asilo nido dopo una intensa giornata di lavoro con la prospettiva di farsi ancora un turno di lavoro per quella che è sempre stata la sua antica vocazione, la casalinga di Voghera.