I dinosauri sono sempre stati considerati come rettili a sangue freddo estremamente dipendenti dalle condizioni climatiche dell'ecosistema in cui vivevano. Ma alcune recenti scoperte sembrano smentire questa ipotesi, e dipingono i dinosauri come animali dalle caratteristiche simili alle moderne creature a sangue caldo.
La possibilità che i dinosauri siano stati animali a sangue freddo fu proposta circa 40 anni fa a partire dall'analisi delle "linee di arresto della crescita" (Lags - Lines of arrested growth). Queste strutture si formano nelle ossa di animali sensibili ai cambiamenti ambientali: durante l'inverno, alcuni organismi come molluschi e rettili bloccano la crescita per far fronte ad un periodo di scarsità di risorse. Quando giunge la stagione calda, la crescita fisica ha nuovamente inizio, lasciando segni ben distinti sulle ossa che la separeranno dalla precedente fase di sviluppo interrotta dal cambiamento climatico locale.
Le Lags sono spesso ben visibili in animali come rettili e anfibi, più sensibili ai cambiamenti della temperatura ambientale. Ed è anche per questo motivo che si è sempre ritenuto che i dinosauri fossero animali a sangue freddo, dato che le loro ossa mostravano anch'esse le linee di arresto della crescita.
La recente analisi delle ossa di 41 differenti specie di mammiferi, tuttavia, sembra far vacillare l'ipotesi dei dinosauri a sangue freddo. "In origine, non era la ricerca che avevamo intenzione di fare" spiega Meike Koehler, autore dello studio e paleontologo del Catalan Institute of Palaeontology. "Eravamo curiosi di sapere come le condizioni ambientali possano cambiare il ritmo di crescita delle ossa appartenenti a fossili e mammiferi attualmente esistenti, allo scopo di avere un'idea di come possano aver gestito questi cambiamenti in passato".
Tutte e 41 le specie di mammiferi hanno mostrato linee di arresto della crescita, indipendentemente dalla provenienza e dalla famiglia di appartenenza. "Queste Lags sono spesso state sfruttate per studiare i dinosauri, ma nessuno ha mai osservato a fondo i mammiferi".
Se le Lags sono presenti sia negli animali a sangue freddo, sia negli omeotermi, non c'è più nulla che possa stabilire con certezza se il sangue dei dinosauri fu freddo o caldo.
Questa nuova ricerca non è assolutamente conclusiva, dato che non dimostra affatto che i dinosauri fossero animali a sangue caldo. Stabilisce esclusivamente che il metodo finora utilizzato per ipotizzare le meccaniche metaboliche dei dinosauri è fuorviante.
Alcuni grossi dinosauri, ad esempio, potrebbero essere stati capaci di mantenere il calore corporeo tramite un processo di "omeotermia inerziale": il loro corpo accumulava così tanto calore da disperderlo molto lentamente, nell'arco di giorni, compensando le variazioni termiche giornaliere. E' un meccanismo osservato nelle tartarughe e nei coccodrilli, ma che richiede animali del peso superiore a 700 kg per poter funzionare in modo efficace.
Inoltre, non esistono solo le opzioni "sangue caldo" o "sangue freddo": i dinosauri potrebbero non essere classificabili secondo questa suddivisione moderna. E' possibile che questi antichi giganti sfruttassero contemporaneamente differenti sistemi metabolici, ad esempio combinando ectotermia e ometermia. C'è inoltre la possibilità che fossero in possesso di un metabolismo del tutto differente dalle creature moderne, una via di mezzo tra gli animali a sangue freddo e quelli a sangue caldo.
E' logico supporre, infatti, che nell'arco di 150 milioni di anni i dinosauri non siano rimasti identici ai loro antenati, evolvendo nuove caratteristiche capaci di determinare la scomparsa di una specie, o il suo successo.
Probabilmente, non sapremo mai con assoluta certezza se i dinosauri siano stati animali a sangue freddo, a sangue caldo, o dotati di sistemi di termoregolazione completamente differenti da quelli degli animali moderni. Ma la fisiologia dei dinosauri si è ulteriormente complicata con questa nuova scoperta, rendendo ancora più misterioso e affascinante il loro mondo.
Dinosaurs may have been warm-blooded: study