Dintorni di Rantepao: Batutumonga – Lemo – Londa ed i Baby Graves

Da Matteo Picchianti @Matteod612

Facciamo un passo indietro.

Vi ho raccontato nel precedente articolo la cerimonie funebri dei Toraja, ma non come raggiungere queste zone…. cosa non propriamente scontata. Arrivati all’aeroporto di Makassar esiste già al suo interno un’agenzia che organizza sia gli spostamenti che i tour nella regiorne intorno a Rantepao (la principale cittadina dove soggiornare e dalla quale partono tutte le escursioni). Passiamo oltre, superiamo anche la schiera dei taxisti (si, è una vera corsa ad orstacoli) e raggiungiamo la fermata del bus per raggiungere il Terminal Daya che, dalle informazioni che avevamo raccolto, era lo snodo principale per i bus che devono raggiungere Rantepao. Niente di più falso. Il Daya dalla primavera 2015 è praticamente abbandonato, c’è stata una sorta di liberalizzazione ed ogni compagnia puo’ adesso scegliere da quale punto della città effettuare le partenze (sembra che il Terminal Panaikan sia adesso il miglior punto di partenza con 4 corse giornaliere per Rantepao).  Ci ritroviamo in una sorta di landa desolata, vetri rotti, decine di negozi chiusi ed un solo venditore ambulante di bibite, un’enorme piazzale con 2 autobus dismessi ed una sola agenzia aperta il cui proprietario si attacca come una sanguisuga cercando di venderci di tutto. L’incubo di ogni viaggiatore. Cerco di sfuggirgli smadonnando per tutto il Terminal, incredulo che davvero la sua sia l’unica agenzia presente, dopo mezz’ora devo arrendermi e ci mettiamo a contrattare: strappiamo 400k rupie a persona (l’autobus di buona categoria costa 300k) in auto privata con la concessione che, durante il percorso, l’autista potesse far salire a bordo chiunque volesse per arrotondare. Per fortuna abbiamo caricato solo 5/6 persone per tratte al massimo di mezz’ora, il problema è che, le continue soste per procacciarsi clienti hanno allungato i tempi del viaggio che dalle previste 8 ore è arrivato a quasi 11. Arriviamo a notte fonda al Pison Hotel (9€ a notte a camera con colazione e wifi, ottimo),la struttura noleggia anche motorini per 40k escluso il carburante.

Il tempo di una veloce cena (nonostante il ristorante non sia molto frequentato, si rivelerà uno dei migliori e più economici in città) e siamo avvicinati da una delle tante guide che, dalle 18 alle 22, girano per gli alberghi a caccia di nuovi arrivati. Un signore sulla 50ina, pelato, sempre sorridente e con un ottimo inglese, da noi, sapendo che siamo italiani, si farà chiamare Enrico e sarà la persona che il giorno successivo, ci introdurrà ad una grande cerimonia funebre nelle vicinanze. Il compenso che ci chiede è di 15 euro in totale più il noleggio del motorino, ci è sembrata una cifra onesta (abbiamo sentito di prezzi anche 4 volte superiori) così accettiamo e devo dire non ce ne siamo pentiti. Oltre a spiegarci in modo molto dettagliato tutto lo svolgimento della cerimonia ed essere salutato con affetto da tutte le persone che incontravamo, a fine serata, prima di rientrare in Hotel, ci ha portato anche a conoscere una seconda famiglia in modo che il giorno successivo potessimo presentarci alla cerimonia in modo autonomo.

Oltre alle cerimonie funebri, la zona è conosciuta per altre curiosità sempre legate alla morte: i Tau Tau di Lemo e Londa, i Baby Graves, le abitazioni tipiche di Batutumonga.

Per poter vedere al meglio tutto quanto, secondo me, conviene organizzare la visita dividendola in 2 giorni: un giorno per la zona a sud di Rantepao che comprende Lemo, Londa ed i Baby Graves mentre l’altro giorno dedicarlo alla parte nord, arrivando fino a Batutumonga. Le strade, se si esclude la principale, non sono in buone condizioni (anche se ci sono in corso molti lavori per migliorarle), molte sono sterrate ma il problema più grande che probabilmente troverete è la totale mancanza di una segnaletica: le cartine in città scarseggiano e spesso sono imprecise o addirittura disegnate a mano, dovrete affidarvi al vostro instinto e chiedere indicazione a chiunque incontriate per strada! :)

Il sito di Lemo (entrata 20k), pochi km a sud di Rantepao, è uno dei luoghi più importanti dove i Toraja hanno seppellito nel tempo i loro cari. Le bare vengono scavate direttamente nella roccia, lungo le pareti scoscese della montagna onde evitare che vengano profanate da ladri in cerca di oggetti di valore; i Toraja infatti, credendo in una seconda vita, seppelliscono i propri cari con molti monili. All’ entrata di ogni tomba è presente un Tau Tau, ovvero l’effige in legno del defunto. Secondo la leggenda, a Lemo, riposano i parenti di un antico capo Toraja proprietario della montagna.

Poco più a nord si trova il piccolo paese di Londa (entrata 20k), famoso per avere i migliori artigiani specializzati nella fabbricazione di Tau Tau. A differenza di Lemo, qua le bare non sono incassate nella roccia ma sospese per aria con funi o poste su un’ alta balconata in legno. Esiste inoltre la possibilità di visitare alcune grotte (con o senza guida ma vi consiglio di noleggiare una lampada ad olio (20k), sono davvero buie) all’interno delle quali ci sono moltissime bare ormai marce con resti umani sparsi ovunque e con le  offerte dei parenti (di solito sigarette) poggiate sulle rocce.

Continuando a scendere verso sud, vi consiglio di arrivare fino alla cittadina di Sangalla, per visitare i Babi Graves: nel caso muoiano “bambini senza denti”, questi vengono sepolti all’interno dei tronchi di grandi alberi in posizione eretta in quanto i Toraja credono che continuranno a crescere insieme all’albero. In questo sito sono sepolti circa 20 bambini, il sito è piccolo e visivamente non è niente di spettacolare ma la storia che ha alle spalle, secondo me, fa’ in modo che una visita valga la pena. Queste prime 3 destinazioni (Lemo – Londa – Babi Graves) possono essere tranquillamente fatte in un solo giorno; noi abbiamo usato un motorino senza affidarci nessuna guida, non tutti i luoghi sono facili da trovare ma basta chiedere, chiunque sarà felice di aiutarvi anche se, da queste parti, l’inglese non è molto conosciuto.

Una quarta destinazione che sicuramente vale la pena visitare è Batutumonga, a nord di Rantepao (30km circa, in parte sterrati), il paese è ricco di case tradizionali Toraja ma, mai come in questo caso, quello che conta è il viaggio per raggiungerlo: risaie, piccoli paesi, scuole, siti rupestri, bufali e punti panoramici stupendi. Dedicate a questa zona l’intera giornata.

A Rantepao non aspettatevi una gran vita notturna, esiste un solo locale, l’ Ares Cafè, dove la sera si ritrovano praticamente tutti i turisti della zona; andateci soltanto se avete bisogno di raccogliere informazioni, l’ambiente è obbiettivamente molto carino ma il cibo, visti i prezzi, non è niente di eccezionale. Proprio accanto all’Ares Cafè c’e’ un piccolo fast-food nel quale a prezzi irrisori si mangiano dei buoni panini o piatti di pollo, l’ RFK, si meritano una visita soltanto per come hanno tentato di copiare il brand KFC!!! :) Un’ altra alternativa ottima è il ristorante del Pia’s Poppies Hotel, proprio davanti al Pison, l’unico inconveniente è che la prenotazione è abbligatoria e va fatta entro le 17.

Finisce con questi giorni passati nelle terre dei Toraja la nostra avventura in Indonesia; ripartiamo da Rantepao con il bus notturno per Makassar (partenza ore 21, arrivo ore 5) della Bus Kharisma Transport, servizio eccellente, classe executive a 150k con trasporto direttamente in aeroporto. Voliamo su Surabaya dove dormiamo all’Hotel Walan (www.walanhotel.com)   a pochi chilometri dall’albergo, 7 euro a notte, wi-fi, ottime camere e servizio navetta per l’aeroporto.