Da atea,
osservo con doloroso sbigottimento quale miserevole considerazione del
loro Dio hanno i fondamentalisti. Tutti i fondamentalisti. Un Dio
piccolo piccolo, incapace di “difendersi” da solo, un Dio che, per
affermare la propria “grandezza”, ha bisogno di un paio di feroci
incappucciati armati che fanno strage nella redazione di un piccolo
giornale.
Un Dio “bullo”, insicuro, infantile, che si circonda di scagnozzi
sanguinari e se la prende, come tutti i bulli, con chi è più debole, con
chi come arma ha solo una penna.
Quel che
accomuna i fondamentalisti di tutti i tempi e di tutte le religioni è la
loro smania di sostituirsi a Dio, la loro totale mancanza di umiltà di
fronte a quella divinità che proclamano di servire. Ma, per l'amor di
Dio, è il caso di dire, lasciate che ciascuno di noi faccia i conti
direttamente con Lui, portando al suo cospetto la propria vita, i propri
pensieri, le proprie azioni, i propri disegni. Sarà pur capace di
giudizio autonomo questo Dio!
I
fondamentalisti, e non gli “infedeli”, sono i veri blasfemi. Con le
dodici persone massacrate ieri a Parigi, e con le migliaia trucidate con
cieca brutalità in giro per il mondo, i fondamentalisti hanno ucciso
anche il loro Dio, qualunque cosa essi intendano con questa parola.
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