Dio in Terra ha quindi un incipit non dei più originali ma la storia si fa leggere con piacere, grazie al buon lavoro di John Arcudi e Peter Snejbjerg. Il primo, con un espediente che ricorda il Marvels di Kurt Busiek, ricorre alla voce narrante di Sam, amico fraterno di Eric, per raccontare dal punto di vista dell’uomo comune l’eccezionalità dell’evento. Arcudi insaporisce il soggetto con un ampio uso di flashback, dilatando la narrazione senza rallentarne il ritmo e facendo dei comprimari i veri protagonisti della storia, increduli spettatori e vittime della trasformazione psico-fisica di Eric.
Lo scrittore infarcisce la vicenda di scene di azione piuttosto crude e violente, e mette in tavola numerosi temi, su tutti quello della fede e della possibilità per umani e superesseri di condividere una scala di valori. Al lettore il compito di trarre le proprie conclusioni, visto che Arcudi evita di dare risposte agli interrogativi sollevati.
Dal punto di vista grafico, Snejbjerg col suo stile sobrio e funzionale è estremamente convincente, sia per la recitazione dei personaggi sia nelle sequenze d’azione; tra le numerose soluzioni grafiche apprezzabili spicca una scelta delle inquadrature mai banale.
Abbiamo parlato di:
Dio in terra
John Arcudi, Peter Snejbjerg
Traduzione di Stefano Formiconi
Rw Lion, febbraio 2013
192 pagine, brossurato, colori – 16,95 €
ISBN: 9788866913948
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