Dio perdona…

Creato il 06 marzo 2015 da Patuasia

Per fortuna che lui c’è!

Dell’Expo VdA sappiamo tutto sul logo (banaluccio), ma non sappiamo niente sul progetto complessivo. Volevano risparmiare sul grafico e hanno coinvolto i bambini di una scuola elementare, ma non essendoci più il bambino per eccellenza, Franco Balan, concentrare la scoppiettante fantasia infantile in un segno si è rivelata impresa difficile. Ancora una volta la suggestione è stata presa dalla romanità: la x risulta dall’incrocio del cardo con il decumano. Dico ancora una volta, perché, se ben ricordo, anche per la promozione di Aosta Capitale della Cultura (tonfo clamoroso) il grafico aveva fatto ricorso a questo soggetto. E anche in quell’occasione, la conferenza stampa si era incentrata soprattutto sulle ragioni estetiche del logo… poi aria fritta a palate. Cosa si farà in concreto non lo sapremo fino al momento dell’inaugurazione. Mancano 56 giorni all’evento e l’autonoma Valle d’Aosta arranca a fatica. Sul sito nella pagina dedicata non compare nulla, solo una frase in inglese: work in progress!

Non sono riuscita a sapere il nome del gruppo che si sta occupando dell’installazione e che dovrebbe essere lo stesso che ha ideato il logo. Per fortuna che c’è Cognetta che controlla e supervisiona, affinché tutto sia trasparente. Strano che non si sia incazzato con La Torre quando questi ha invitato i giornalisti a collaborare per veicolare l’immagine della Valle d’Aosta. Cioè… un politico chiede spudoratamente ai giornalisti di “perdonateci se faremo passi falsi e se diremo qualcosa che non va.“? E nessuno si scandalizza? In primis il grillino Cognetta? Per forza che non si indigna (Grillo non gli suggerisce nulla?) è lui che coordina la comunicazione! (A proposito la società partecipata poi si smantella o rimane come un posto fisso assicurato?).

Un conto è farsi parte di un grande progetto collettivo, un altro è “dopotutto anche voi siete parte di questa società…” che detto da La Torre lascia un cattivo sapore in bocca. Che i politici facciano il loro lavoro e i giornalisti pure e, se oltre all’aria fritta respirata finora ci saranno passi falsi, ma quale perdono… e chi siamo noi? Gesù Bambino? Madre Teresa di Calcutta? Padre Pio? Babbo Natale?


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