Dipendenti eav rete = dipendenti regionali?

Creato il 15 gennaio 2013 da Ciro_pastore

Con la nascita del ramo Rete, nasce la possibilità di trasferimento in altre realtà della macchina regionale, ASL comprese La complessità, anzi la complicazione, del sistema normativo che definisce la natura giuridica reale delle aziende di proprietà delle Regioni, determina uno scenario applicativo controverso e, spesso, contraddittorio. Così, capita di sovente di assistere a veri e propri casi di “aborti giuridici” che finiscono per determinare situazioni di fatto, non sempre riconducibili ad unitarietà interpretativa da parte dei vari ordini giurisprudenziali. Nel caso di Circumvesuviana, prima, e per la nascente EAV s.r.l, poi, si può, però, evincere che la pratica reale dell’affidamento sia riconducibile alla fattispecie denominata “in house”. Nonostante che nella delibera di fusione si dichiari, infatti, che non si tratta di affidamento in house, palesemente, nel caso specifico si può affermare che ricorre, invece, tale modalità perché l’amministrazione affidante (Regione Campania) esercita sulla società un “controllo analogo” a quello che essa esercita sui propri organi, così come dichiarato nello stesso novello statuto costitutivo di EAV srl, che all’art. 8 bis così recita: “Al fine di consentire alla Regione Campania l’esercizio di un controllo ana-logo a quello esercitato sui servizi interni”. Inoltre, nello stesso articolo si stabilisce che “il socio Regione Campania può richiedere la convocazione dell’Assemblea mediante comunicazione nella siano indicati espressamente gli argomenti da trattare…” e che “l’Assemblea dei Soci (ovvero, la Giunta Regionale o il Consiglio Regionale?) delibera anche su un Piano Programma Annuale che definisce le attività, gli obiettivi annuali e le eventuali modificazioni dell’assetto organizzativo. Da tutto ciò risulta che la natura di affidamento in house del servizio; mentre, il controllo “analogo” della Regione non è minimamente in dubbio, visto che è sancito nello stesso statuto societario della nascente EAV srl. Non resta, pertanto, che determinare la natura di società strumentale della pros-simamente scorporanda azienda definita RETE. Tale realtà organizzativa, infatti, raccogliendo in sé integralmente il patrimonio immobiliare, il materiale rotabile e tutte le attività di progettazione e pianificazione ad essa relative, altro non verrà ad essere che un’azienda strumentale della Regione. In sostanza, si deve ammettere che la linea di confine, per quanto possa non es-sere agevole, va tracciata sulla base delle indicazioni della Corte Costituzionale che  più volte ha definito come attività strumentali tutte quelle per le quali il ricorso alla forma societaria costituisce una variante organizzativa del tradizionale modulo pubblicistico e che tuttavia non integrano attività d’impresa. Quindi, l’operazione che il legislatore ha inteso effettuare anche con il recente decreto sulla “spending rewiew” è quella di riportare definitivamente, salvo limitate eccezioni, l’attività amministrativa svolta in forma privatistica nell’alveo dei tradi-zionali strumenti della pubblica amministrazione, imponendo di ricercare, vice-versa, sul mercato ciò che l’amministrazione stessa non riuscirà più a produrre. Tutte queste premesse creano i presup-posti giuridici per rendere operativo, an-che per i dipendenti della nascente EAV RETE, l’articolo 23 comma 3 della Legge Regionale Campania n°1/2012 (Finanziaria Regionale 2012) che così recita: “… i dipendenti a tempo indeterminato della Giunta Regionale, degli enti, delle aziende e delle agenzie strumen-tali della Regione assunti a seguito di procedura pubblica che fanno do-manda di trasferimento possono essere assegnati nei posti vacanti della medesima qualifica di appartenenza delle predette amministrazioni mediante cessione di contratto” Per esser più chiari, se EAV RETE è qualificabile come azienda strumentale della Regione (come ho provato a dimostrare precedentemente) i suoi dipendenti assunti con procedure concorsuali pubbliche, e cioè almeno tutti quelli assunti con il famoso concorsone del 1986/87 presso la allora Gestione Governativa della Circumvesuviana, posso-no fare domanda di trasferimento presso altre amministrazioni della Regione Campania ove esistessero posti vacanti da coprire. È pur vero che precedente a tale norma (art. 23 comma 3 Finanziaria Regionale 2012) è stato stipulato fra sin-dacati e Regione un Accordo in data 15/16 dicembre 2011 che detta procedure per la mobilità endosettoriale fra i lavoratori del TPL della Campania. Ma pare si possa affermare, con sufficiente certezza, che tali norme continueranno a poter essere applicate ai soli lavoratori che verranno assegnati al ramo TRASPORTO di EAV srl. Ad avvalorare in termini politici questa tesi, è sopraggiunta anche un’intervista del Presidente della Giunta Regionale della Campania, Caldoro, che, nel corso di un’intervista rilasciata in data 5 set-tembre 2012 su il “Corriere del Mezzo-giorno” http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2012/5-settembre-2012/caldoro-solo-20-milioni-la-regionenumeri-reali-partecipate-costano-troppo-2111698332504.shtmldava una sorta di interpretazione autentica di quanto finora si è tentato di dimostrare. Infatti, interrogato in un contesto di politi-che del lavoro, a specifica domanda sul tema trasporti, così rispondeva:  «Abbiamo previsto in Finanziaria la mobilità tra i settori per esempio. Abbiamo un sovrannumero di dipendenti regionali e delle partecipate, siamo fuori dai costi standard. Mentre siamo sotto di circa 7 mila unità per la sanità. Si può spostare personale nella sanità: escludendo medici e paramedici, ci sono ausiliari, amministrativi che mancano, tutte le Asl stanno facendo nuove piante organiche e siamo in grado di muovere dipendenti». Se siete tutti d'accordo fatelo subito. «C'è una norma che blocca la mobilità nelle Asl, abbiamo chiesto al governo lo sblocco. Basta con i comandi, che costano, sì alla mobilità tra comparti diversi. Il problema è la lentezza delle procedure.Attivare tutto questo costa tempo. Anche Monti si è reso conto della lentezza degli apparati, solo 20 dei 400 atti prodotti sono attuabili. Dalla nostra c'è che non abbiamo prodotto ulteriore debito: ma certo c'è uno storico di oltre 15 miliardi». Nelle risposte appare chiaramente la ratio politica delle norme illustrate precedentemente. Nei mesi successivi, la situazione delle aziende di trasporto si è aggravata, rendendo indispensabile l’utilizzo di tutti gli stru-menti di mobilità e sostegno, compreso il passaggio ad altre amministrazioni di quei lavoratori (amministrativi, in particolar modo) che prima di essere espulsi dai processi produttivi potrebbero trovare opportuna e più proficua collocazione nella macchina amministrativa regionale. Peraltro, quel vincolo al blocco delle assunzioni nella Sanità, seppure attenuato da una sopravvenuta deroga del 5% sulle carenze, permane tuttora. Inutile precisare, però, che il trasferimento di amministrativi da EAV FERRO alle ASL o assessorati, non si sostanzia in nuove assunzioni che, in quanto tali, sarebbero impedite dalle regole ferree del Patto di Stabilità. Si tratta, invece, di semplici passaggi da un ramo all’altro della stessa Regione, senza ulteriore aggravio di costi e, anzi, con un migliore utilizzo delle risorse economiche e dei servizi resi alla collettività dei cittadini campani.
Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli