Esperienze in formazione
Quest'estate ho partecipato a dei laboratori didattici musicali per insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria, organizzati da una nota associazione musicale. I laboratori erano di matrice essenzialmente pratica che avevano come fine lo sviluppo di alcune capacità per fare del linguaggio sonoro un vero mezzo dì espressione, la metodologia prevedeva una partecipazione attiva dell'adulto che, trattato alla stregua del principiante, lavorava per soluzione di problemi. In questo modo tutti i partecipanti si sono sentiti liberi di fare una nuova conoscenza senza tener conto dell'errore e prendere questa esperienza come occasione; infatti il filo conduttore di ogni laboratorio era la sospensione del giudizio, scolasticamente inteso.
I laboratori proposti hanno anche portato i partecipanti ad allontanarsi dalla didattica tradizionale per affacciarsi ad ambiti nuovi ed in evoluzione, come quelli della musicoterapia di Benenzon. Il modello menzionato, ha la capacità di portare la musica oltre il recinto del mero intrattenimento per condurre la persona disabile, ma anche no, verso un senso dell'esistenza pieno in accordo con la musica che riempie il mondo che ci circonda. La musicoterapia può essere utilizzata in vari contesti, compreso quello scolastico, poiché si basa su una relazione dove il mezzo principe per la comunicazione è la musica, un mezzo veicolato dal terapeuta che abbandonando le parole riesce a mettere in comunicazione il soggetto con se stesso. Fondamentali risultano la relazione tra musicoterapeuta e paziente/cliente e la cura del Setting o spazio di osservazione che deve essere neutro, basato in particolare sull'uso di strumenti a percussione dove fondamentale è la preparazione di chi conduce ed osserva la seduta. L'idea fondamentale del modello Benenzon è il concetto di identità sonora musicale (ISO) ossia l'insieme degli archetipi musicali che possono essere tipici di un individuo, di un gruppo sociale o, di una specie. Questo è uno dei cinque modelli riconosciuti al mondo in ambito musico terapico ed è uno dei più diffusi.
Nei laboratori estivi, a cui ho partecipato proprio il modello Benenzon era stato scelto e, non a caso, per aprire la serie dei moduli, giacché i partecipanti non conoscendosi avevano come unica modalità espressiva quella corporea, mimica e musicale, così facendo il gruppo si era creato e coeso spontaneamente. L'assenza di parole aveva permesso la caduta di tutte le maschere che molto probabilmente si sarebbero potute creare, invece, con l'uso del solo parlato. Ecco, questa primitiva esperienza mi ha portato poi a decidere di continuare un percorso di formazione ed è così che con l'aiuto dei validissimi Magister: Emanuela Milia, Rosanna Mannino e Michele Volpi Spagnolini che inizia a
Cagliari un cammino di formazione sul modello Benenzon, per me è stata un'esperienza fortemente formativa sia dal punto di vista professionale che personale, questo è il motivo per cui mi sento in tutta franchezza di consigliare l'esperienza.
Simonetta Frongia
IL corso è stato tenuto dall'associazione University Natura Naturopatia di cagliari : http://blog.libero.it/uninatura/12833993.htmlhttps://www.facebook.com/pages/University-Natura-Naturopatia-e-Musicoartiterapia/1423840517891384?sk=timeline