Direttamente da "Grado Giallo" - NICOLA SKERT e il suo romanzo "Pus Underground"
Creato il 27 ottobre 2010 da Tuttosuilibri
@irenepecikar
Direttamente da GRADO GIALLO
Intervista a NICOLA SKERT
Cenni biografi
Nato a Udine il 05/02/1972, ha
vissuto fino all’adolescenza a Tarvisio, per una decina di anni a Trieste e dal
2005 a Udine. Laureato in Biologia con un
Dottorato di Ricerca alle spalle, nel primo semestre del 2007 ha seguito un
corso di giornalismo e scrittura creativa. Come Biologo ha scritto
alcuni articoli scientifici e ha lavorato presso il Dipartimento Provinciale di Trieste
dell’ARPA FVG. "Pus underground" è il suo romanzo d'esordio.
Pus Underground
presentato dall'autore
A che genere appartiene Pus
Underground? La risposta è: non nasce come noir, ma lo diventa. Un Noir
solitamente scopre subito le sue carte di genere, già alle prime pagine fa
capolino un morto, un assassino o un investigatore. In Pus Underground bisogna
aspettare il primo terzo di libro per arrivare al punto di flesso, oltre il
quale si passa da un romanzo che potremo definire di formazione a un noir
secondo tutti i canoni di genere.
Per quanto riguarda la struttura,
il romanzo è diviso in due parti e un epilogo.
La prima parte, come già accennato,
si svolge interamente nell’arco di 24 ore ed è sostanzialmente un romanzo di
formazione. Tratta di tre storie di vite diverse, ognuna racchiusa nella
propria malata normalità, inizialmente scollegate tra loro ma che nel corso
della narrazione andranno fondendosi in una trama sempre più fosca e inquietante.
L’ossatura è affidata a un terzetto di teppistelli in cerca di un espediente
per sbarcare la giornata, cui si intreccia da una parte la giornata tipo di un
dipendente statale alle prese con le sue pulsioni nascoste, dall’altra quella
di un Commissario dalla vita privata disastrata e di un Cappellano Militare,
sempre pronto a mostrare la propria erudizione in odore di eresia. E altri
personaggi ancora, tutti ugualmente protagonisti. La fine della prima parte si
conclude con due cadaveri e il riscatto di uno dei personaggi da una vita
succube e infame.
Nella seconda parte, che si svolge
nell’arco temporale di circa una settimana, si assiste a una netta inversione
di protagonismi. A farla da padrone ora è il Commissario, impegnato a sbrogliare
l’intricata matassa di una indagine che spezzerà dinamiche perverse e sconvolgerà
le vite dei protagonisti. Una complicata indagine che infine troverà una rapida
quanto inaspettata conclusione.
Come riportato in quarta di
copertina: “un viaggio tra interni emotivi e desideri frustranti, risvolti
ironici e thriller, riflessioni e azioni. Un crescendo di tensione che
culminerà con una doppia, inquietante verità”.
In ultima analisi, lo potrei
definire un noir psicologico, perché alla fine del romanzo affiorerà un profilo
psico-patologico che è comune, benché in proporzioni variabili, a tutti i
personaggi del romanzo e alla società in generale. Un profilo, ovviamente,
pericoloso…
L'intervista
Benvenuto nel mio blog Nicola e grazie per la tua
disponibilità.
Chi è Nicola
Skert nella vita di tutti i giorni?
Un essere
umano di sesso maschile che cerca di rendere sinonimi dovere e volere, come
tutti nato in cattività e che ha a disposizione una vita intera per morire da
uomo libero.
Cinque
aggettivi per descriverti…
Curioso
Bipolare
Verde
Umile
Presuntuoso
Cosa
rappresenta per te la scrittura?
Un bisogno
da non trattenere.
Parlaci un
po’ del tuo romanzo “Pus underground” che è stato presentato anche al 3°
Festival Letterario Grado Giallo.
Un romanzo nato in treno lungo la tratta pendolare
Udine-Trieste. Nato come breve racconto, nel corso della stesura si dilata,
fioriscono nuovi personaggi e la trama da lineare si intreccia in un tessuto
complesso. Inizialmente romanzo di formazione, verso la metà evolve in noir
secondo tutte le carte di genere. Un terzetto di teppistelli, un dipendente
statale dalle pulsioni nascoste, un Commissario dalla vita privata disastrata,
un Cappellano Militare Gesuita erudito e di pensiero fin troppo progressista, e
altri personaggi ancora ugualmente protagonisti. Tutti presi dalle loro vite
separate ma accomunate da una normalità che racchiude piccole e grandi nevrosi.
Finiranno per incrociarsi loro malgrado, alcuni da cadaveri, altri alla ricerca
di una doppia, inquietante verità che sconvolgerà le loro vite…un romanzo che
ha anticipato, in tempi non sospetti, alcuni fatti di cronaca ultimamente
venuti alla ribalta dei mass media.
Da lettore,
quale è il genere che preferisci e quale il libro che ti porti nel cuore? E da
scrittore?
Premetto che
non sono un lettore di gialli e noir. Per il resto sono onnivoro, mi nutro di
ogni forma di lettura, ultimamente seguendo un processo di ricerca
assolutamente stocastico. Dal cappello del caso ho scovato molte “chicche”
letterarie.
Quale libro
mi porto nel cuore? E’ lo stesso sia come lettore che scrittore. Pubblicato
solo nella mia mente, il suo titolo é melting-pot, ovvero la risultante delle migliori letture
che ho avuto fortuna di incontrare lungo il mio percorso di lettore. Citando
alcuni autori in ordine sparso, Hugo, Marquez, Huellebeck, Eco, Calvino,
Bulgakov, Kis, Hrabal, …
Hai altri
progetti nel tuo prossimo futuro letterario? Ci anticipi qualcosa?
Sono prossimo
alla pubblicazione del secondo romanzo, “Hitorizumo”, completamente diverso dal
primo e vincitore del Premio Città di Trieste come miglior inedito. Prossima
sarà la collana di racconti PET (Pulp Erotic Trash), una sessantina di racconti
brevi il cui acronimo non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Altre idee di
romanzi si affollano sulla linea dei primi incipit e capitoli, ma non so ancora quale tra loro avrà la
precedenza…
Ti ringrazio
e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa?
Grazie a te.
Altro da aggiungere? Alla prossima intervista!
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