Direttiva uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e Piano di Azione Nazionale
Che cos’è lo Sviluppo sostenibile?
- 1. E’la capacità di soddisfare i bisogni dell'attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere alle loro
- 2. riconoscere il valore dei servizi ecosistemici, miltifunzionalità,
- 3. frenare la diminuzione della biodiversità
- 4. garantire al tempo stesso l’ approvvigionamento alimentare,la sicurezza alimentare per il consumatore
- 5. la sicurezza alimentare, considerato bene pubblico fornito dai settori agricolo e alimentare a beneficio della società, è un obiettivo strategico della PAC 2014 - 2020
Approvvigionamento e sicurezza alimentare Comitato Economico e Sociale Europeo sul tema "Sicurezza degli approvvigionamenti nei settori agricolo e alimentare nell'UE" (2011/C 54/04), relatore Armands Krauze,
- · la sicurezza alimentare rappresenterà nei prossimi decenni la sfida principale per i settori agricolo e alimentare a livello globale
- · secondo una previsione dalla FAO, la popolazione mondiale arriverà a quasi 9,5 miliardi di persone entro il 2050 e, per nutrirla, la produzione alimentare mondiale dovrà raddoppiare rispetto agli attuali livelli
- · nella UE 79 milioni di persone vivono ancora al di sotto del livello di povertà e che 16 milioni di cittadini ricevono aiuti alimentari attraverso enti di beneficienza.
La nuova norma DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi (sarebbe meglio chiamarli agro farmaci) Obiettivi
- 1. assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente e garantire la biodiversità
- 2. migliorare il funzionamento del mercato interno attraverso l’armonizzazione delle norme relative all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, stimolando nel contempo la produzione agricola
- 3. promuovere l’uso della difesa integrata e di tecniche alternative (non chimiche) agli agro farmaci
DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi
Piano di Azione Nazionale/Piano di Azione Regionale
- · indicatori
- · applicazione per aree e/o per colture
Recepimento
Decreto Legislativo n. 150 14 agosto 2012 (GU n.202 del 30-8-2012 - Suppl. Ordinario n. 177) “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi”
Ambito di applicazione
- · definisce le misure per un uso sostenibile dei prodottifitosanitari
- · considera il principio di precauzione
- · armonizza le disposizionicon le politiche di sviluppo rurale,dei regimi di sostegnoe della condizionalità
- · si applica fatte salve le norme fitosanitarie
Attuazione Ministero delle politiche agricole, Ministero dell'ambiente, Ministero della salute, Regioni e le Provincie Autonome provvedono alla programmazione, all'attuazione, al coordinamento e al monitoraggio delle misure previste
Consiglio tecnico-scientifico Viene istituito entro 60 gg dall’entrata in vigore del decreto è costituito da 23 esperti di nomina di: 4 dal Ministero delle politiche agricole, di cui uno con funzioni di Presidente 4 dal Ministero dell'ambiente di cui uno con funzioni di vice Presidente 4 dal Ministero della salute 1 dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 1 dal Ministero dello sviluppo economico 9 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, di cui quattro da individuare nell'ambito del Gruppo difesa integrata
- · il Consiglio redige e propone il Piano di azione nazionale per la adozione
- · il Consiglio, per lo svolgimento delle proprie funzioni, può avvalersi di esperti esterni
- · il Consiglio provvede a consultare periodicamente i portatori di interesse.
Piano d’azione nazionale (PAN)
Il Piano d’azione nazionale (PAN) è approvato con decreto del MiPAAF, di concerto con il MATTM e il Ministero della salute e d’intesa con le Regioni e PA su proposta del consiglio entro il 26 novembre 2012; definisce obiettivi, misure, modalità e tempi per ridurre i rischi e gli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari su salute umana, ambiente e biodiversità promuove lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e biologica
Puoi consultarlo qui: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6034
Gli obiettivi del Piano riguardano i seguenti settori:
- · la protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e della popolazione interessata
- · la tutela dei consumatori
- · la salvaguardia dell'ambiente acquatico e delle acque potabili
- · la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi
La stesura del PAN tiene conto dell’impatto sanitario, socio-economico, ambientale ed agricolo delle misure previste e delle specifiche condizioni esistenti a livello nazionale, regionale e locale. Nella redazione del Piano tiene conto, altresì:
- · delle restrizioni d’uso in aree ed ambiti particolari,
- · dell’applicazione del principio di precauzione, ove ne sussistano i presupposti;
- · della definizione di indicatori per il monitoraggio e la valutazione delle misure in esso previste;
Contenuti rilevanti del PAN
- · formazione per tutti gli utilizzatori professionali, i distributori e i consulenti sull’impiego dei prodotti fitosanitari
- · informazione e sensibilizzazione. Il Piano definisce programmi di informazione e di sensibilizzazione della popolazione sui rischi e i potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana, per gli organismi non bersaglio e per l’ambiente dei prodotti fitosanitari nonché sull’utilizzo di alternative non chimiche
- · Controllo delle attrezzature5/3 anni
- · riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitari o dei rischi in aree specifiche quali
- · le aree utilizzate dalla popolazione quali parchi, giardini,campi sportivi e le aree ricreative, i cortili e le aree verdi all’interno dei plessi scolastici, le aree gioco per bambini e le aree adiacenti alle strutture sanitarie;
- · le aree protette di cui al d.lgs 152/2006, parte III, allegato 9, e altre aree designate ai fini di conservazione per la protezione degli habitat e delle specie;
- · le aree trattate di recente frequentate dai lavoratori agricoli o ad essi accessibili.
Difesa fitosanitaria a basso apporto di agro farmaci
- 1. Difesa integrata obbligatoria, gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1° gennaio 2014, applicano i principi generali della difesa integrata obbligatoria, di cui all'allegato III
- 2. Difesa integrata volontaria, la difesa integrata volontaria rientranellaproduzione integrata come definita dalla legge 3 febbraio 2011, n. 4
- 3. Agricoltura biologica, l'applicazione delle tecniche di agricoltura biologica disciplinata dal regolamento (CE) n. 834/2007
Compiti Aziende - Allegato III
- 1. tecniche colturali adeguate
- 2. varietà resistenti/tolleranti
- 3. materiale di moltiplicazione sano e certificato
- 4. concimazioni equilibrate
- 5. prevenire la diffusione di organismi nocivi
- 6. salvaguardare gli organismi utili
- 7. sistemi di monitoraggio degli organismi nocivi
- 8. sistemi di previsione e di avvertimento
- 9. soglie d’intervento
10. metodi di lotta alternativi 11. utilizzo di prodotti selettivi a minore impatto sulla salute e l’ambiente 12. strategie anti-resistenza
Compiti Aziende/PAN
- 1. dimostrare di conoscere le principali avversità aziendali
- 2. dimostrare di disporre del collegamento o poter ricevere dati meteorologici dettagliati per il territorio sul quale sono insediate
- 3. realizzare autonomamente o partecipare ai monitoraggi comprensoriali
- 4. conoscere gli esiti dei monitoraggio realizzati a carattere comprensoriale
- 5. conoscere eventuali soglie di intervento delle avversità oggetto dei monitoraggi
- 6. conoscere le strategie anti-resistenza, tenere il registro dei trattamenti
IPM obbligatoria
- · tra i vincoli che si potranno introdurre per la difesa integrata obbligatoria non ci saranno limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari
- · attuazione dell’ allegato III
- · facile da applicare e misurare
- · bassa incidenza
- · Condizionalità ????
IPM volontaria
· Rispetto delle norme tecniche di coltura con limitazione nella scelta delle sostanze attive · necessità di misure di accompagnamento da prevedersi nella prossima programmazione 2014-20
Cosa si potrebbe fare?
- 1. Valutazione tecnico economica di programmi di confusione sessuale
- 2. applicazione di modelli previsionali
- 3. biobed
- 4. trappole a controllo remoto
- 5. valutazione di attrezzature innovative
- 6. Rete di assistenza tecnica
- 7. Check list di autovalutazione
IPM volontaria ipotesi Introdurre registro trattamenti elettronico
Scenario futuro
- 1. rispetto della norma
- 2. necessità di una difesa soddisfacente
- 3. riduzione del portafoglio dei PF
- 4. necessità di formazione
- 5. confronto con i portatori di interesse