Non trovate abbastanza strano che uno dei sei membri che fondarono la CEE ora è quella che meno ubbidisce ai comandi sovranazionali? Questa è l’Italia, baby.
Sono 29 le direttive che non sono state recepite nella legislazione, solo il Belgio ha fatto peggio, con una più, ma è giustificata dal non governo che è perdurato per due anni. La Francia e la Germania ne hanno bucate 15 e 14 in meno, la classifica è guidata da Danimarca e Irlanda (7 e 4).
L’Italia primeggia, si fa per dire, anche nelle direttive notificate con errore: la media è dello 0,8%, noi tocchiamo l’1,9. Anche qui solo il Belgio ci supera con il 2,2 e la Polonia ci eguaglia, me è entrata nell’Europa nel 2004.
Quando una nazione non ingloba nel proprio ordinamento una decisione della Commissione, questa prima invia qualche sollecito, poi una lettera di messa in mora e infine avvia la procedura d’infrazione che può portare ad una sanzione economica della Corte di Giustizia. Niente di tempestivo comunque, il processo è dilatato.
Nonostante questo, l’Italia è in pole position per quanto riguarda le procedure di infrazioni: ben 132. 95 riguardano casi di violazione del diritto e 37 il mancato recepimento delle direttive. Le questioni ambientali sono 33, quelle fiscali e doganali 14, quelle nell’ambito del lavoro 12 e nel campo dei trasporti 11.
Spesso si è parlato di una vena troppo filoeuropeista di certi partiti e di Europa Tiranna. Beh, a quanto pare, a livello concreto, l’Europa conta ben poco in Italia.
Fonte: Il Fatto Quotidiano