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Direzione Lavori: cosa è il monitoraggio del cantiere

Creato il 24 luglio 2013 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Direzione Lavori: cosa è il monitoraggio del cantiere

Sia nella fase progettuale che in quella di esecuzione dei lavori, specialmente di opere complesse, si rende necessaria un’attività di controllo delle fasi di lavoro che non interessa le competenze del progettista o della direzione lavori ma è diretta alla verifica e al coordinamento di tutte le attività che incidono nella loro attuazione.

Per questo motivo nella programmazione della realizzazione di un’opera è essenziale individuare una prima distinzione tra le azioni preliminari del monitoraggio e le successive fasi operative.

Parte preliminare
1) identificazione della tipologia del monitoraggio:

- azioni;

- obiettivi;

2) individuazione delle finalità del monitoraggio:

- verifica;

- supporto;

3) organizzazione delle unità di monitoraggio;

4) definizione dei tempi e delle modalità di monitoraggio.

1) Con il primo punto, relativo all’identificazione della tipologia di monitoraggio, avviene una prima individuazione degli ambiti specifici del tipo di lavoro di verifica che verrà effettuato sui due aspetti principali che possono interessare un intervento o una singola attività: le azioni o gli obiettivi (scarica la tabella in formato PDF).

img TABELLA11 400x376 Direzione Lavori: cosa è il monitoraggio del cantiere

L’effettuazione delle azioni di monitoraggio, nell’ambito della direzione lavori, è legata ad una serie di fasi concatenate di verifica delle attività poste in essere dalla prima ideazione di un’opera alla gestione delle attività che prende l’avvio dopo la realizzazione dei lavori; si tratta, quindi, di un insieme di aspetti che deve essere affrontato con le stesse modalità operative che vengono utilizzate per lo svolgimento della progettazione, esecuzione dei lavori, collaudo e successiva gestione dell’opera.

Direzione lavori: azioni preliminari del monitoraggio

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Il monitoraggio deve assolvere, come aspetto essenziale nella fase di definizione delle modalità con cui verrà svolta questa azione, ad alcune funzioni destinate a caratterizzare il risultato stesso

di questo lavoro e tali funzioni vanno individuate in relazione agli obiettivi preposti che sono, a loro volta, strettamente legati alle singole fasi di lavoro in cui viene effettuata l’azione di controllo.

Le azioni comprendono quella serie di atti o attività finalizzata alla realizzazione di una determinata opera (manufatto o intervento articolato) o al semplice compimento di un’attività programmata ed il cui svolgimento costituisce parte stessa del programma.

L’altro aspetto, strettamente legato alle stesse azioni, è rappresentato dagli obiettivi prefissati in sede di programmazione dell’intervento o attività e la cui verifica si effettua con una metodologia comparativa tra i risultati richiesti e quelli ottenuti nello svolgimento delle singole parti o del tutto.

2) Per quanto riguarda le finalità del monitoraggio si tratta di un ulteriore livello di definizione necessario all’orientamento della stessa attività di verifica delle opere o interventi sui quali può essere esercitato: un semplice controllo sull’andamento dei lavori limitato alla sola «registrazione» delle modalità e dei tempi di esecuzione delle opere oppure un’azione di supporto che prevede una prima individuazione delle situazioni di criticità con la conseguente definizione degli interventi necessari per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

3) L’organizzazione delle unità di monitoraggio è il terzo punto delle attività preliminari che richiede un’attenta valutazione del tipo di competenze che dovranno essere impegnate nel lavoro di verifica o supporto. Si tratta di un aspetto essenziale per la qualità del lavoro che verrà prodotto e per la possibilità di reperimento e interpretazione dei dati relativi alle opere e alle attività.

L’unità di monitoraggio tipo, nel caso di verifica di sole azioni, dovrebbe essere composta da un nucleo minimo di un tecnico-valutatore da destinare al controllo delle opere realizzate e da uno specialista di impianti e sistemi oltre ad una serie di tecnici con competenze da definire in funzione delle specifiche necessità; nel caso di azioni o interventi di supporto, il nucleo minimo di monitoraggio dovrebbe essere strutturato con un tecnico esperto delle opere realizzate e uno specialista valutatore di attività oltre ad alcune competenze specifiche per le azioni da attivare a supporto degli interventi incompleti.

4) L’ultimo aspetto è costituito dalla definizione dei tempi e delle modalità di monitoraggio che devono costituire un altro punto di riferimento di notevole importanza in relazione alla necessità di svolgere in modo tempestivo le azioni di verifica e, soprattutto, l’individuazione delle situazioni di criticità con i conseguenti interventi di supporto.

Nella valutazione delle modalità di monitoraggio devono essere considerate la frequenza e le caratteristiche specifiche di ogni singola azione di verifica per la correttezza e la omogeneità dei dati complessivi e di dettaglio.

Una volta definite le problematiche relative ai punti appena esaminati inizia la fase operativa del monitoraggio che è caratterizzata da alcune fasi principali elencate di seguito.

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